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Olivia Newton-John, è lutto collettivo: dai fan ai colleghi

Un’interminabile fila di fan sulla sua stella sulla Walk of Fame di Hollywood continua a rendere omaggio a Olivia Newton-John, la cantante, attrice, attivista per la lotta al cancro che è morta ieri a 73 anni nel suo ranch in California, dopo 30 anni dalla prima diagnosi della malattia che l’ha colpita più volte.

Un’interminabile fila di fan sulla sua stella sulla Walk of Fame di Hollywood continua a rendere omaggio a Olivia Newton-John, la cantante, attrice, attivista per la lotta al cancro che è morta ieri a 73 anni nel suo ranch in California, dopo 30 anni dalla prima diagnosi della malattia che l’ha colpita più volte. Sui social è un rimandare continuo ai suoi video iconici - come Physical - e agli spezzoni del film cult Grease con John Travolta.

La Sandy di quel musical ha segnato un’epoca tra la fine degli anni '70 e gli '80 e quello cui si assiste in queste ore, in un diluvio di post, di R.I.P. e di frasi con il cuore infranto, è proprio la testimonianza di quanto fosse amata. A cominciare da Travolta, le cui parole appena avuta la notizia, hanno fatto il giro del mondo e commosso: «Ci rivedremo ancora lungo il cammino e saremo di nuovo uniti, di nuovo insieme. Sono sempre stato tuo dal primo momento in cui ti ho vista e lo sarò sempre. Il tuo Danny».

C'è la cantante che ha fatto ballare una generazione, che ha dettato mode interpretando lo spirito degli anni '80 comprese le prime manie per il fitness, c'è l’artista premiata con quattro Grammy e innumerevoli altri riconoscimenti, C'è l’attrice con i capelli che danzavano al suo ritmo scatenato mentre da brava ragazza si trasformava in rocker con chiodo e pantaloni a pelle e un sorriso irresistibile, ma c'è anche la strenua lottatrice per le cure alternative al cancro. E anche per questo l’Australia, dove Olivia Newton-John, nata in Inghilterra a Cambridge il 26 settembre 1948, era stata accolta, ha offerto alla famiglia il funerale di Stato. Il premier dello stato di Victoria Daniel Andrews ha lanciato la proposta in riconoscimento del suo "talento supremo e della sua dedizione alla ricerca sul cancro in Australia».

Intanto ieri sera a Melbourne sono stati illuminati di rosa i palazzi del centro. Ad Heidelberg vicino Melbourne, nello stato australiano di Victoria, c'è l’Olivia Newton-John Cancer and Wellness Center dove oggi le bandiere sono a mezz'asta in segno di lutto. Il luogo è stato lo scopo della sua vita da quando nel 1992 ci fu la prima diagnosi di cancro al seno. «Il mio sogno è realizzare un mondo al di là del cancro. Credo onestamente che possiamo farcela», ha detto fondando il pionieristico istituto in cui si studia la fitoterapia applicata alle cure contro il cancro. All’istituto, attraverso la fondazione che porta il suo nome, @onjfoundation, sono andati i soldi dei mitici pantaloni neri di Grease che tutte le ragazze di quegli anni hanno comprato provando ad imitarla: sono andati all’asta nel 2019 insieme al giubbotto raccogliendo 400mila dollari, come pure le maratone sportive di raccolta fondi cui ha sempre partecipato con il marito, John Easterling, un imprenditore della salute naturale, entrambi convinti sostenitori della cannabis medica. Il cancro si ripresentò di nuovo nel 2013 e poi nel 2017. La terza recidiva ha metastatizzato alla schiena, provocando alla fine una frattura che l’ha lasciata a letto per il suo 70/o compleanno.

Per alleviare il dolore, Newton-John ha fatto ricorso sia alla medicina tradizionale che ai trattamenti olistici, inclusa appunto la cannabis medica. «Livvie ha portato la luce più divina nel mondo... tanto amore, gioia, ispirazione e gentilezza... e saremo sempre irrimediabilmente devoti a te», ha scritto Nicole Kidman con Keith Urban postando una foto con la cantante. Hugh Jackman, pubblicando su Instagram una foto con lei, ha confessato; "Olivia è stata la mia prima cotta. Ne ho baciato il poster ogni sera prima di andare a letto. Sono devastato. Uno dei grandi privilegi della mia vita è stato conoscerla. Era uno spirito gentile oltre che una combattente senza limiti per la guarigione dal cancro».

Rod Stewart l’ha definita «la donna perfetta, splendida e con una certa raffinatezza australiana», confessando che «i suoi pantaloni in spandex in Grease sono stati d’ispirazione per la mia 'Da ya think I'm Sexy', giusto nel 1978. Decine e decine sono le persone famose che la stanno omaggiando, come Dionne Warwick, Kylie Minogue, Antonio Banderas ("Riposa in pace"), Gabrielle Union ("Grease è il mio film numero 1 di tutti i tempi e mi ha reso una fan di Olivia Newton John da sempre. Io e mia sorella abbiamo guardato Xanadu più volte di quante ne potessi contare"), Marlee Matlin ("sono così rattristata"). Oprah Winfrey ha affermato che la sua «positività era semplicemente contagiosa».

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