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XFactor 2022: Ambra e Dargen peggio di Rkomi! E Fedez sghignazza

È colpa nostra. Di XFactor, di Sky, di chi ha deciso di chiamare al tavolo dei giudici Rkomi, Ambra e Dargen D’Amico. Del pubblico che regala standing ovation che nemmeno alla Segre e urla «se-dia, se-dia» come fossero tutti artigiani della qualità. Di Acciughina Allegri, che ad Ambra ha causato con tutta evidenza un danno permanente. E così, Fedez si è talmente convinto che stravincerà questa edizione del talent da fare pace con Salmo – con il quale non sapevamo nemmeno che avesse un feud in corso, d’altra parte mica sono 2Pac e Biggie – e infliggerci un singolo che, più che punk-pop, è punk-poop (e non è indispensabile andare su Google Translate). Il  Nostro, da attore consumato, finge persino di stupirsi quando Ambra lascia andare i Gemini Blue – l’unico gruppo in grado di impensierire gli Omini Tattici Nucleari – e si porta alla Last Call, che quest’anno si svolgerà davanti al pubblico e quindi sarà di fatto il tempo supplementare del Bootcamp (come se a cambiare qualcosina e non fare tutte le puntate uguali il pubblico potesse confondersi), almeno un paio di talentini dimenticabili e che si schianteranno alla primissima occasione. Il record di Levante vacilla. Quanto a Dargen, sappiamo che è della “scuderia” di Fedez e quindi comprendiamo il roster decisamente più scarso e la deferente decisione di arrivare alla Last Call con una sola band come ha fatto l’amico con gli Omini; solo che la sua band sono i Disco Club Paradiso e ragazzi, tutta la simpatia ma non è la stessa cosa.

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Mentre ancora infuriano le polemiche su tapping e fingerpicking cui avevamo distrattamente accennato due settimane orsono (invertendo anche la tecnica usata e quella citata, tanto ci era parsa questione non di vita o di morte) e che invece hanno insanguinato il web con tanto di risposta piccata al gruppo Facebook che non ha a tutt’oggi smesso di sbertucciarla, Francesca Michielin (voto 6) torna nei ranghi snocciolando tutto il campionario di ovvietà che si possono dire a un ragazzetto, ragazzetta o gruppo che se la fa sotto prima di salire sul palco o che vorrebbe solo fare harakiri dopo essere stato eliminato (eliminata o eliminati). Ma tranquilli: prima che si tersignizzi troppo, ogni tanto Sky la farà cantare e respireremo un po’, perché la vincitrice di XF2012 sa cantare (anche se non sa benissimo COSA cantare). Il primo giudice a conoscere il proprio roster è Dargen D’Amico (voto 5,5) che simula soddisfazione ma ha veramente una squadraccia con poche punte, come se Ambra si fosse voluta vendicare dopo averlo scambiato per Allegri. Inizia dando con poca convinzione una sedia all’inedito di Francesco e alla cover di Io che non vivo senza te di Giacomo; più meritata quella di Irene che azzarda una versione intimista di Hope there’s someone di Antony and the Johnsons, mentre L’anno che verrà di Lucio Dalla non aiuta Luigi. Condivisibili le perplessità su Martina, che dopo Mina affronta un altro “mostro sacro” della musica italiana come Mia Martini e Almeno tu nell’universo. Il “graffio” è intatto, ma la versione è tutt’altro che perfetta e la sensazione è che sappia cantare solo quello, un po’ come la Rita Bellanza di qualche anno fa (che però aveva un timbro molto più bello). Dargen la fa sedere e la porta indenne alla Last Call, dove immaginiamo proporrà la ruvidità di Gianna Nannini o direttamente la raucedine di Batman. Di manica, anzi di bracciolo largo la sedia concessa agli STT dopo un lungo e sinceramente inutile conciliabolo sulle somiglianze tra il loro inedito Halo e la terrificante Shakerando di Rhove. A questo punto serve il primo switch per far sedere Beatrice con Nell’aria di Marcella Bella (niente di straordinario, ma lei era già una papabile dopo le audizioni), e il primo sacrificato è proprio Francesco. Idem per Marcello e la sua Jealous di Labrinth che costa la sedia a Giacomo. Fino a questo punto, gran parte dei torti sono stati riparati; poi salgono sul palco i Disco Club Paradiso con una sopravvalutata Svalutation di Adriano Celentano e accade il disastro, anzi il primo tempo del disastro. Per carità, loro sono simpatici, suonano decentemente e il sassofonista sembra preso da La rivincita dei nerd, ma non sembra possano diventare Elio e le Storie Tese. Né altro. Però saltano gli STT e ci sta. Come al solito, l’ultimo concorrente è un pezzo da novanta, e Cinzia incanta con Glory box di Portishead voce e chitarra, strappando l’ultima sedia alle Tigri da Soggiorno che non avevamo nemmeno nominato per quanto male era andata la loro You know I’m no good di Amy Winehouse. E così, i Disco Club Paradiso si trovano catapultati ai live (e «lanciati sul mercato sottostante», verrebbe da aggiungere citando Cochi e Renato).

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Vedi i nomi del roster di Ambra (voto 4) e poi non muori, anzi pensi: «Dài, non può fare peggio di Rkomi». Altroché se può, invece. Basti pensare ai Gemini Blue, che dopo Hey Joe di Jimi Hendrix (peraltro in formazione rimaneggiata, e sono un duo...) hanno convinto alla grande con la cover di No church in the wild di Kanye West e sembravano seduti così comodamente, ma così comodamente... che la loro giudice deve aver dimenticato quanto fossero bravi e li ha fatti alzare. Per fortuna, stessa sorte è toccata a Giovanni con la sua indecifrabile I am woman in modo da fare spazio a Cecilia, ancora una volta magica con la sua chitarra in Dancing in the dark di Bruce Springsteen, con Dargen nel ruolo che era di Courteney Cox nel video, ovvero della spettatrice chiamata sul palco dal Boss per ballare. Non è la stessa cosa, ovvio. Sedia in pelle umana per lei e, dopo una decisione per una volta ineccepibile, stupidata d’ordinanza di Ambra che non solo fa sedere, ma confermerà fino alla fine l’evanescente Matteo, il quale dopo una interessante cover della Vanoni (L’appuntamento) si presenta con un inedito così brutto, banale, scialbo e pure cantato malissimo da meritare invece la retrocessione, cioè l’annullamento dei quattro “sì” ottenuti alle audizioni. Un po’ meglio, anzi carino (ma nulla più) l’inedito dei Nervi, Tutte le sere, molto indie-pop ma al quale avrebbe giovato qualche ripetizione in meno nel testo. Certo, tengono il palco meglio della maggior parte dei concorrenti e tutto sommato il passaggio del turno ci sta, ma sarà vera gloria? Mah. Mentre ci pensiamo, Ambra prima illude e poi fa fuori Colin, bellino bellino con la voce impostata e l’approccio da crooner nella cover di Adore you di Harry Styles; d’altra parte, ormai cosa piaccia alla Angiolini si è più o meno capito e l’insegnante di canto dagli States è veramente troppo perfettino per lei. Comunque un errore che il pubblico non le perdona, ottenendo come reazione un presuntuoso «I “buu” li posso reggere». Beh, farà bene ad abituarsi. Nel frattempo le sedie sono piene e inizia a fioccare qualche no: agli Hate Moss (tutto sommato giustamente) e soprattutto a Francesco, sedicenne catanese che con la hit assoluta Martina sei una stronza è già ampiamente sopra il mezzo milione di visualizzazioni su YouTube. Eppure la sua L’ultima notte di Ariete è tutt’altro che male, ben riarrangiata e ben cantata. Certo, è così pop ma così pop che fa quasi sorridere, ma l’impressione è che Ambra voglia vendicare la povera Martina – della quale si era dichiarata possibile nonna – e soprattutto la hybris del ragazzo che la indica mentre canta il verso «ma l’ultima notte la passo con te»; e così lo rimanda a casa senza cena (e dopocena), togliendo alla sua squadra un possibile finalista. Tocca a Francesca in arte Inverno con l’inedito Ansiaaaaa, che per Ambra dopo un anno di psicoterapia deve suonare come sentirsi a casa. Primo switch e, come detto, un Colin per niente convinto saluta la compagnia. Bene, molto bene anche i Tropea con Insieme a te sto bene di Battisti, ma la loro sedia viene letteralmente tolta da sotto il sedere ai Gemini Blue e no, questo non si fa. Fortuna che l’ultima concorrente è Lucrezia, già ampiamente sopra il par alle audizioni con l’inedito Molecole (già sopra il milione di views su YouTube). Si gioca tutto con la meravigliosa Teardrop dei Massive Attack, che gli appassionati di XFactor ricorderanno come brano scelto per le audizioni dalla futura vincitrice Chiara Galiazzo, e bisogna dire che la canta addirittura meglio: voce delicata ma tecnicamente solidissima, fraseggio al piano adeguato e non invasivo, impressione generale notevole. Fosse in mano a un altro giudice staremmo parlando di una possibile vincitrice, per il momento prendiamo per buono il fatto che Ambra non l’abbia mandata a casa (e che per fare questo si sia liberata almeno di Giovanni). Può ancora farla fuori alla Last Call, ma se si distrae e la porta al live il record di eliminazioni precoci di Levante sembra nuovamente intoccabile.

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