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Le prefette di Messina e Crotone ai giovani: “Non cercate mai le scorciatoie”

Conoscenza, partecipazione, responsabilità: un diritto ma soprattutto un dovere dei giovani che chiedono di parlare ed essere ascoltati per essere protagonisti facendosi portavoce di una rinascita sociale e culturale che non può più attendere. Ma che, soprattutto, non passa e non può passare dalle “scorciatoie” sulle quali si perdono i valori dell’impegno, del rispetto, della legalità. Le prefette di Messina Cosima Di Stani e di Crotone Maria Carolina Ippolito sono state protagoniste questa mattina di un intenso incontro con studentesse e studenti della GDS Academy, nell’ambito del progetto Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine, promosso da Società Editrice Sud.

Un “dialogo aperto” quello fra i giovani delle comunità scolastiche messinesi e calabresi e le rappresentanti del Governo le quali rispondendo alle loro domande, hanno parlato della responsabilità professionale, legata alla “gestione” di due territori complessi pur nella loro bellezza, che in questo particolare momento storico hanno bisogno del contributo di tutta la cittadinanza e più che mai dei giovani. Dalla gestione dell’emergenza Covid, all’attuale conflitto ucraino, le prefette hanno avuto modo di parlare del delicato ruolo istituzionale al quale sono state chiamate. “Un’esperienza stimolante” per la Di Stani, che ha tracciato un bilancio del primo anno dall’insediamento a Messina - “una città con tante criticità e altrettante risorse” - durante il quale si è trovata a fronteggiare questioni complesse come quella del risanamento delle aree baraccate e, in questi giorni, l’arrivo dei profughi ucraini, generosamente condivisa con i sindaci della provincia, senza mai trascurare i temi della legalità e della parità di genere, che l’hanno sempre toccata da vicino.

Napoletana di origine ma calabrese di adozione la Ippolito, che nella città dello Stretto ha vissuto la prima fase della pandemia da vice prefetta vicaria, è stata felice di ritornare a Crotone, “città abituata all’accoglienza forse perché culla della Magna Graecia”. Nella provincia ionica, il più grande centro di accoglienza d’Italia e, dall’inizio dell’emergenza Covid di sorveglianza sanitaria la Ippolito, oltre alla chiusura di oltre 200 aziende, si è trovata a gestire lo scorso anno 72 sbarchi con 6mila migranti. Dal fenomeno della dispersione scolastica con il conseguente aumento di episodi di criminalità, al disagio dei territori più isolati che risentono della mancanza d’infrastrutture, fino al valore della legalità, tante le questioni affrontate dalle rappresentanti del Governo con studentesse e studenti.

In riferimento al grave atto vandalico verificatosi di recente nell’Istituto comprensivo San Francesco Di Paola di Messina la Di Stani ha ribadito l’importanza di un confronto da parte delle istituzioni anche con le famiglie, per cogliere questo come altri segni di un disagio giovanile “sul quale è necessaria un’attività preventiva e non esclusivamente repressiva”. La mancanza d’interessi e di stimoli culturali da parte dei giovani sicuramente è una delle cause del proliferare di fenomeni di criminalità, produzione spaccio e uso di sostanze stupefacenti che, ha spiegato la Ippolito, interessano molti quartieri di Crotone divenute periferie sociali. Da qui l’esigenza di “un confronto con il mondo reale dei giovani, elemento mai come adesso indispensabile in una società civile che vuole rilanciarsi a partire dall’inclusione”, ha detto la Ippolito manifestando la volontà di coinvolgerli nella cabina di regia che si sta costituendo per l’accoglienza dei cittadini ucraini. Fondamentale nel processo di crescita culturale l’istruzione, “indispensabile per acquisire indipendenza, libertà e pensiero critico anche contro le disparità di genere” ha dichiarato la Di Stani ricordando che “ognuno è in grado di orientare le proprie scelte” così come hanno fatto molte donne calabresi (Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dall’ex marito) e siciliane (Rita Atria, morta suicida una settimana dopo la strage di via D’Amelio) “che hanno avuto il coraggio di ribellarsi a un percorso già segnato”; “la cultura della legalità è il mezzo di repressione più potente”, ha detto a ragazze e ragazzi la prefetta di Messina citando le parole del giudice Antonino Caponnetto.

Un ruolo importante nel processo di crescita dei giovani è sicuramente quello dell’informazione che, come ha ricordato il presidente e direttore editoriale della Società editrice Sud Lino Morgante, grazie alla sinergia con l’istituzione scolastica, è diventata un ponte culturale fra Sicilia e Calabria coinvolgendo le scuole e l’Università in un dialogo costante sempre più proficuo. Morgante ha accolto le prefette dall’auditorium di Ses Fondazione Bonino-Pulejo assieme alla giornalista Natalia La Rosa, responsabile dell’inserto Noi Magazine che ogni giovedì, all’interno delle pagine di Gazzetta del Sud nelle quattro edizioni (Messina, Reggio, Cosenza, Catanzaro-Crotone-Lamezia-Vibo) ospita i contributi di studenti e studentesse sui principali argomenti di attualità.

Il webinar è stato trasmesso in diretta sul canale YouTube di Gazzetta del Sud dove può essere rivisto. Tra le presenze attive della GDS Academy quella delle Consulte studentesche della Calabria con la docente coordinatrice Franca Falduto e il presidente della Consulta di Crotone Christian Marino; entrambi hanno sottolineato il valore dell’organismo calabrese. Marino in particolare, dialogando con la prefetta Ippolito, ha ribadito la serietà dell’impegno che li pone dinanzi a un vero e proprio confronto istituzionale sperimentato attraverso le innumerevoli attività svolte dalla Consulta. Al webinar hanno partecipato le comunità scolastiche dei licei di San Demetrio Corone (Cosenza) e Borrelli di Santa Severina (Crotone) con le dirigenti Concetta Smeriglio e Antonietta Ferrazzo e gli istituti comprensivi Radice Alighieri di Reggio Calabria e San Francesco di Paola di Messina con le dirigenti Simona Sapone e Giovanna Messina.

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