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Chi è Alessandro Zan? L'ispiratore del Ddl che fa discutere l'Italia

Ha reso Padova una tra le città più attive per le Unioni civili. Tra i più agguerriti sostenitori dei PACS, ha promosso ed ottenuto il primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto, aperto anche alle coppie omosessuali

Alessandro Zan, classe 1973, è un politico italiano, attivista ed esponente della comunità LGBT. Noto soprattutto per aver promosso ed ottenuto il primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto, aperto anche alle coppie omosessuali e, ovviamente, per essere il relatore del disegno di legge contro l'omofobia, la transfobia, la misoginia e l'abilismo.

Durante gli studi superiori, si avvicina ai movimenti per la pace e inizia a coltivare interesse per le tematiche sociali. Politicamente attivo all'interno del movimento LGBT sin dai tempi dell'università, è stato promotore di manifestazioni in favore dei diritti civili, fondatore del Padova Pride Village e più tardi presidente della sezione Veneto di Arcigay.

Apertamente omosessuale, nel 2001 entra in politica e aderisce ai Democratici di Sinistra. L'anno seguente promuove e organizza il Gay Pride nazionale a Padova e successivamente diventa il coordinatore della campagna nazionale a sostegno dell'introduzione nell'ordinamento giuridico italiano del PACS, l'istituto a tutela delle coppie di fatto ispirato alla normativa francese sul Pacte civil de solidarité.

Nel 2004, in occasione della festa di San Valentino, lancia la manifestazione Kiss2Pacs, bacio collettivo simbolico a favore delle unioni civili e lo stesso anno viene eletto consigliere comunale a Padova nella lista dei Democratici di Sinistra. Nel 2006 organizza la manifestazione Tutti in Pacs, nella quale vennero sposate simbolicamente le coppie di fatto presenti. Nel dicembre dello stesso anno viene approvata in consiglio comunale l'attestazione di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi, certificato che permette alle coppie di fatto residenti nel Comune di Padova, di veder riconosciuto il proprio legame anche al di fuori dell'istituto del matrimonio.

Per questo risultato viene invitato dal Consiglio d'Europa a riferire sui contenuti della mozione. Grazie a questa iniziativa la città veneta diviene la prima città in Italia nella quale le coppie di fatto, sia eterosessuali sia omosessuali, hanno ottenuto un riconoscimento anagrafico come "famiglia fondata su vincoli affettivi". Nel 2007, nel mese di febbraio, viene eletto "Europeo della settimana" dalla rete televisiva franco-tedesca arte.

Nel marzo dello stesso anno è coordinatore di Diritti Ora, manifestazione che ha l'obiettivo di stimolare il governo Prodi ad approvare una legge per la tutela delle coppie di fatto. Per questo chiede e ottiene la presenza di tre ministri: Barbara Pollastrini, Paolo Ferrero e Alfonso Pecoraro Scanio. A maggio decide di non aderire al Partito Democratico, in polemica con la decisione del suo partito di fondersi con La Margherita.

Si candida alle elezioni europee del giugno del 2009 con Sinistra e Libertà, divenendone uno dei fondatori. Nel giugno 2009 è nuovamente eletto consigliere comunale e successivamente nominato dal sindaco Flavio Zanonato assessore della sua giunta con deleghe all'ambiente, al lavoro e alla cooperazione internazionale. Nel settembre 2009 viene eletto nel coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia Libertà dall'assemblea nazionale, in seguito è divenuto membro della Presidenza nazionale del partito.

È stato assessore all'ambiente, al lavoro e alla cooperazione internazionale del Comune di Padova, candidato alle elezioni politiche italiane del 2013, risulta eletto alla Camera dei deputati nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà. L'anno successivo ha abbandonato SEL  per aderire al Partito Democratico. Alle politiche del 2018 è stato rieletto alla Camera dei deputati nel collegio plurinominale di Padova, come capolista del Partito Democratico.  È promotore della proposta di legge, nota come Ddl Zan, che punta a combattere l'omotransfobia e le discriminazioni.

Cosa stabilisce il Ddl Zan?

Nell'articolo 1 della ddl Zan stabilisce che: per "sesso" si intende il sesso biologico o anagrafico; per "genere" si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per "orientamento sessuale" si intende l'attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per "identità di genere" si intende l'identificazione percepita e manifestata di sè in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall'aver concluso un percorso di transizione.

L'articolo 2 della legge modifica l'articolo 604 bis del codice penale sui reati di Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, aggiungendo in coda “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientatamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità".

L'articolo 3 modifica identica all'articolo 604 ter del Codice Penale, integrando l'aggravante di discriminazione con i motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere o sulla disabilità.

L'articolo 4 è una clausola di salvaguardia: "Sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti".

L'articolo 5 allinea altre norme di legge alla stessa fattispecie e prevede anche la sospensione condizionale della pena che può essere subordinata, se il condannato non si oppone, alla prestazione di un'attività non retribuita a favore della collettività.

L'articolo 6 modifica l'articolo 90-quater del codice di procedura penale sulla condizione di particolare vulnerabilità della persona offesa: nella valutazione si terrà conto anche dei reati commessi in ragione del sesso, del genere, dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere.

L'articolo 7 istituisce la Giornata nazionale contro l'omotransfobia il 17 maggio.

L'articolo 8 stabilisce norme e interventi per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni attraverso una strategia nazionale triennale.

L'articolo 9 riguarda i centri contro le discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere.

L'articolo 10 introduce rilevazione statistiche sulla discriminazione di genere.

Ecco il testo integrale del Ddl Zan.

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