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"Guerra" di simboli elettorali tra De Luca e Giarrusso: a Roma presentati due “Sud chiama Nord"

Una piccola “guerra” dei simboli ha rischiato di esplodere, questa notte, negli uffici del Viminale, a Roma, dove si stanno depositando le documentazioni con i contrassegni in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.

Una piccola “guerra” dei simboli ha rischiato di esplodere, questa notte, negli uffici del Viminale, a Roma, dove si stanno depositando le documentazioni con i contrassegni in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Pippo Lombardo, presidente di Sicilia Vera e braccio destro di Cateno De Luca, forse temendo “imboscate”, si è presentato già alle 19 di ieri sera ed è rimasto a fare anticamera (“ho preso una camera in un albergo vicino per poter andare in bagno”, ci svela) fino alle 9 di stamattina, per depositare il simbolo “De Luca Sindaco d'Italia - Sud chiama Nord”.

Ed in effetti l’imboscata era dietro l’angolo, perché alle 3 del mattino si è presentato anche l’europarlamentare Dino Giarrusso, ex alleato di De Luca, per depositare il simbolo “Sud chiama Nord - Giarrusso”. Un momento di gelo, poi il saluto a denti stretti “ciao Giuseppe” e nulla più. Quale simbolo prevarrà? Lombardo non ha dubbi: “La titolarità del simbolo Sud chiama Nord è nostra, rappresentante legale è Ismaele La Vardera, che ha delegato me”. Nessun giallo, dunque, con Lombardo che è pronto a prendere il treno per il bis: “Tra qualche ora sarò a Palermo per depositare i simboli per le regionali”.

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