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La Meloni si candida nell'uninominale in Abruzzo. Salvini: "Mi piacerebbe confrontarmi in tv con Letta"

Il leader nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è candidata al collegio uninominale L'Aquila-Teramo. Lo conferma in una nota il il segretario regionale abruzzese di FdI, Etelwardo Sigismondi. «Dirigenti, militanti e amministratori di Fratelli d’Italia dell’Abruzzo hanno promosso un appello al presidente Giorgia Meloni per scegliere il collegio uninominale dell’Aquila. Siamo davvero onorati che il presidente Meloni abbia confermato l’affetto per l'Abruzzo raccogliendo la nostra proposta. A nome di Fratelli d’Italia Abruzzo, con grande orgoglio per la scelta della leader del primo partito italiano, esprimo il mio ringraziamento. Sono certo che i cittadini dell’Aquila e tutti gli abruzzesi premieranno questa decisione» ha detto.

L’indiscrezione era trapelata nella giornata di ieri. Secondo la dirigenza locale, si tratta di un riconoscimento per L’Aquila dove nel 2017 è stato eletto il primo sindaco di un capoluogo di regione di Fdi, Pierluigi Biondi, riconfermato poi con oltre il 54% il 12 giugno scorso. A Roma è stato considerato il fatto che dall’Aquila è cominciata la cavalcata dei meloniani, diventati nel corso degli anni primo partito della coalizione di centrodestra e, secondo i sondaggi, primo partito italiano. In Abruzzo Fdi ha avuto, nel febbraio 2019, anche il primo presidente di Regione di Fdi nella persona di Marco Marsilio, ex senatore ed ex coordinatore regionale nel Lazio.

Le ultime ore per la presentazione delle candidature

Oggi alle 20 scade il termine per la presentazione delle liste nelle varie Corti d'appello e comincia a farsi più chiaro il quadro delle candidature.

TERZO POLO - "Io guiderò la lista al Senato in Lombardia, Toscana e Campania", annuncia il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

Le liste, naturalmente, hanno provocato molti problemi . Ringrazio tutti gli amici che hanno dato la disponibilità, quelli che hanno fatto un passo indietro con eleganza e stile, quelli che sono più o meno giustamente arrabbiati. Tutti comunque siamo in pista per una grande campagna elettorale".

CENTRODESTRA - Claudio Durigon e Alfredo Becchetti, rispettivamente coordinatori della Lega Lazio e Roma, hanno depositato le liste alla Corte di Appello di Roma. Negli uninominali del Lazio saranno candidati Fabio Rampelli, Antonio Tajani e Claudio Durigon. Salvini avverte: "Sì è chiuso tutto da ieri, stiamo aspettando che anche gli altri alleati diano il materiale. Sono orgoglioso, noi non abbiamo nomi noti ma sindaci, imprenditori e rappresentanti del volontariato che sapranno cosa fare in Parlamento. Ed è riconfermata la squadra di governo".

SALVINI: "Confronto tv? A me piacerebbe confrontarmi con Letta.  "A me piacerebbe che tutti possano confrontarsi con tutti, a me piacerebbe confrontarmi con Enrico Letta". L'ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini ,rispondendo , ospite di Rtl102.5, alla domanda se fosse d'accordo che Giorgia Meloni partecipi a un confronto in tv in rappresentanza del centrodestra. Quindi ha aggiunto: "Io spero che sulle reti televisive tutti abbiano il modo di confrontarsi con tutti. Non faccio l'organizzatore di dibattiti tv ma gli italiani hanno diritto di capire. Con Letta mi confronterei domattina". "I primi messaggi di questa mattina li ho mandati al segretario della Cgil, della Cisl e della Uil per invitarli a trovarci, parlare di Quota 41 e confrontarci. Le polemiche sulle candidature le lascio ad altri", prosegue.

Esclusi e recuperati: il valzer delle candidature

All’inizio sono stati deputati e senatori 5 Stelle. Ora, invece, gli esclusi sono parecchi e trasversali. La riduzione dei parlamentari (nella prossima legislatura saranno 400 alla Camera e 200 al Senato) ha costretto quasi tutti i partiti ad escludere candidati che un tempo avrebbero avuto la rielezione sicura. Soltanto Fratelli d’Italia, che alle scorse Politiche conquistò poco più del 4% dei voti, non ha avuto problemi nel chiudere le liste. Le prime fibrillazioni ci sono state nel pentamondo. La decisione di Beppe Grillo di escludere deroghe al tetto dei due mandati ha condannato all’esclusione un intero gruppo dirigente: sono rimasti fuori Roberto Fico, Paola Taverna, Alfonso Bonafede, Vito Crimi, Danilo Toninelli, Stefano Buffagni, Fabiana Dadone, Riccardo Fraccaro, Virginia Raggi e tanti altri. Si è 'salvatà, invece, la ex sindaca di Torino Chiara Appendino. Saranno in campo, con il loro nuovo partito, Impegno civico, Luigi Di Maio e Laura Castelli. La vice ministra dell’Economia ha rifiutato il collegio uninominale di Novara per la Camera, considerato impossibile da conquistare per il centrosinistra, e dunque cercherà di rientrare con il proporzionale, dove Ic deve superare lo sbarramento del 3%. Non sarà facile.

Escluso - dal Terzo polo - l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti che ha lamentato «la scelta conservativa e poco coraggiosa» di Azione e Italia viva di «salvare l’attuale dirigenza senza aprirsi a rappresentanti dei territori e di persone che potessero far crescere questo nuovo soggetto». Fuori anche l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini: sembrava si presentasse nella sua città ma Azione lo ha bloccato, preferendogli un altro candidato. Ha rinunciato alla candidatura, sempre al Centro, Gaetano Quagliariello. Scintille in Forza Italia. E’ rimasta senza un posto la ex governatrice del Lazio Renata Polverini, che ha rifiutato «la proposta di una candidatura al Senato che sarebbe stata di pura testimonianza». Stessa sorte per il deputato Simone Baldelli, stakanovista dei lavori parlamentari, e per Andrea Ruggieri, che non nasconde l’amarezza: «Mi sono stati preferiti esordienti anonimi e senza titolo». Mentre sarà in campo, ma in posizione a rischio, Sestino Giacomoni. Come la deputata Annagrazia Calabria, capolista a Roma per il Senato. Niente candidatura, dopo quattro legislature, per Francesco Giro. Sorprese anche nel Pd. Non saranno in campo gli ex ministri Luca Lotti e Valeria Fedeli. Sono stati recuperati all’ultimo, invece, Stefano Ceccanti, nel collegio di Pisa, Tommaso Nannicini, Monica Cirinnà e Alessia Morani. Queste ultime in un primo momento avevano rifiutato il posto in lista.

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