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Meloni: "A Bruxelles hanno capito che non siamo dei marziani. Sui migranti in Ue orecchie disponibili"

Si dice «contenta del clima che ho trovato», e spiega che «probabilmente parlare con le persone direttamente può aiutare a smontare una narrazione che è stata fatta sulla sottoscritta, e sul governo italiano». Giorgia Meloni condensa in una dichiarazione davanti ai cronisti che l’hanno seguita lungo le tre tappe, la valutazione della sua full immersion di faccia a faccia con i vertici Ue.

E tiene a mettere in luce, sia pure in un passaggio della dichiarazione, un concetto che aveva evidenziato sin dalla vittoria alle elezioni. «Non siamo dei marziani, ma delle persone in carne e ossa», rivendica il presidente del Consiglio. Persone «che spiegano le loro posizioni e mi pare che dall’altra parte - annota - ci fossero persone che avevano voglia di ascoltare».

Meloni accenna dunque a un «rapido bilancio della giornata», chiusa dalla cena di lavoro con Michel e rivendica di avere «voluto organizzare qui a Bruxelles la prima visita ufficiale del governo italiano al di fuori dei confini nazionali per dare il segnale che ho portato di un’Italia che vuole partecipare, collaborare, difendere il proprio intersse nazionale, nella dimensione europea, cercando le soluzioni migliori insieme agli altri Paesi, alle grandi sfide che stiamo affrontando».

«Mi pare che anche dal punto di vista personale, umano, si sia creata un’interlocuzione molto franca, molto positiva», annota ancora Meloni sottolineando che questo vale anche, e a maggior ragione, per i suoi interlocutori incontrati oggi per la prima volta. Tra questi, Ursula von der Layen. Una considerazione che finisce per essere corroborata anche dalla presa di posizione del portavoce della presidente della Commissione a proposito del 'casò che alcuni osservatori hanno visto nel ritardo con cui la padrona di casa è arrivata a Bruxelles.
Circa mezz'ora d’attesa, poi recuperata nel corso del colloquio, come hanno fatto notare da Palazzo Chigi, dovuta alle condizioni meteo incontrate nel volo di ritorno di von der Leyen da un impegno istituzionale a Berlino. Eric Mamer ha dunque definito del tutto non rispondente al vero parlare di uno 'sgarbò all’ospite da parte di chi ben conosce l’importanza del protocollo, e delle regole di cortesia, e che soprattutto aveva a che fare con un contrattempo del tutto al di fuori del proprio controllo.

Spiega allora Meloni di avere «portato il punto di vista italiano su alcune delle più grandi questioni che dobbiamo affrontare: ovviamente la crisi in Ucraina, il domino di conseguebze che produce, e quindi ovviamente il tema della necessità di dare il prima possibile concretezza a una soluzione europea sul tema del prezzo dell’energia, di un tetto al prezzo del gas, che si è discusso in queste settimane nell’ultima riunione del Consiglio europeo. Ha fatto dei passi avanti importanti ai quali - ribadisce - oggi vanno date delle soluzioni concrete nel minore tempo possibile».
Il presidente del Consiglio conferma anche che si è parlato di «come spendere al meglio le risorse del Pnrr, come anche, a fronte delle difficoltà che ci sono, aumento delle materie prime, inflazione, come riuscire a lavorare insieme per implementare il Pnrr in modo che queste risorese possano effetivamente arrivare a terra, anche ragionando sulle grandi priorità».
E a questo proposito, Meloni le enumera parlando di «questione energetica, flussi migratori, e tante altre materie che vanno dalla difesa dei nostri prodotti alimentari d’eccellenza in poi».
Meloni si dice sicura che «da questi incontri nascerà una serie di dossier molto concreti anche con gli altri ministri competenti, oltre a Fitto che mi ha accompagnato oggi».

Migranti: Meloni, in Ue trovato orecchie disponibili

«Anche questa è una materia molto delicata e importante, sulla quale ho trovato orecchie disponibili all’ascolto». E’ quanto dice Giorgia Meloni a proposito del dossier migranti, nella sua dichiarazione al termine del suo giro di incontri a Bruxelles con i vertici Ue.

Meloni spiega dunque che nei suoi colloqui, con Metsola, von der Layen, e prima di proseguire in una cena riservata con Michel, ha affrontato anche il tema dei «flussi migratori» e della «richiesta italiana, di un cambio, diciamo, del punto di vista da parte italiana, per cui la priorità per noi diventa quella già prevista nelle normative europee, quella della difesa dei confini esterni».
«Anche questa è una materia molto delicata, molto importante, sulla quale ho trovato orecchie disponibili all’ascolto», osserva allora il presidente del Consiglio.

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