Una serie di balletti che hanno ipnotizzato i rigoristi spagnoli: due rigori parati, uno spinto sfiorato e spedito sul palo. Il portiere Yassine Bounou è l'eroe del Marocco che vola ai quarti di finale dopo per la prima volta nella sua storia, dopo aver battuto la Spagna ai rigori. Proprio quella Spagna che lui conosce benissimo, visto che è il portiere del Siviglia da anni.
La carriera
Yassine è nato in Canada (altra squadra affrontata dal Marocco al Mondiale), nel 1991 a Montreal, da genitori marocchini, che poi lo porteranno da piccolissimo a Casablanca. È proprio lì, nelle giovanili del Wydad, che cresce calcisticamente, nonostante il padre sia contrario a un futuro da calciatore. Deve però arrendersi, perché a 23 anni Yassine arriverà in Spagna, dopo aver giocato anche una finale di Champions League africana. Prima all’Atletico Madrid, poi nel Real Saragozza, nel Girona e infine, dal 2019, a Siviglia, dove è uno dei pilastri. Se lo ricordano i tifosi dell’Inter. 31 anni, con la scritta “Bono” sulla maglia, il portiere marocchino fu grande protagonista della finale di Europa League 2020, a Colonia, tra il suo Siviglia e i nerazzurri. Numero uno di coppa, allora, fu determinante con alcune parate nel regalare agli andalusi l’ennesimo trionfo nel secondo trofeo continentale per club. Nella carriera di Bounou c'è anche un gol realizzato. Accadde nel marzo 2021, in trasferta a Valladolid: sinistro sugli sviluppi di un calcio d'angolo e pareggio per il Siviglia. In questo Mondiale era già stato al centro di un giallo. Prima della gara col Belgio, si era allineato con i suoi compagni e aveva cantato l’inno. Poi aveva avuto un malore ed era stato sostituito prima del fischio d’inizio col secondo portiere El Kajoui.
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