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Sanremo, la finale: gli abiti di Diletta Leotta griffati dal messinese Fausto Puglisi

Su Instagram ha anticipato il bozzetto di uno dei tre abiti che Diletta Leotta indosserà stasera alla finale del festival, a sirena, in tessuto jersey di seta metallica tempestato di Swarovski, atmosfera Miami Beach, che la renderà sensuale senza scoprirla.

Nell’immagine social anche un chiarissimo «Diletta is my sexy love» che la dice tutta sul rapporto di stima e amicizia fra lo stilista messinese Fausto Puglisi – che veste le dive (tra cui Madonna) – e la conduttrice siciliana Diletta Leotta.

«È una persona fantastica – esordisce Puglisi – , ha la forza dell’Etna ma è anche internazionale, mantiene le origini della Sicilia, ma ha la freschezza della Florida. Diletta è una professionista che studia molto, s’impegna tanto in ciò che fa, è la ragazza italiana di oggi, completa ma anche materna».

Com’è nata la vostra collaborazione?

«In modo naturale. A Miami ho conosciuto il suo fidanzato Daniele campione di boxe (King Toretto) poi su Instagram l’ho visto con Diletta ed insieme erano bellissimi. È nato un dialogo, ci siamo conosciuti e quando ha saputo che sarebbe andata a Sanremo abbiamo deciso di lavorare insieme».

Riserverai un’altra sorpresa come l’abito di Belen con vista farfallina?

«No, ma posso dirvi che stasera Diletta Leotta sarà bellissima, strepitosa, una vera bomba! Nel 2012 l’idea di far vedere la farfallina nacque all’ultimo secondo. Poco prima di andare in scena con Belen decidemmo di aprire di più lo spacco, fu una cosa spontanea non preordinata».

Molto diversi invece i look da te ideati per Myss Keta, protagonista dell’Altro Festival...

«Anche con lei ci siamo conosciuti casualmente, lei aveva parlato di me in un’intervista, io l’avevo notata su Instagram quando ancora non era famosa. Ho capito subito che era forte, eravamo predestinati ad incontrarci, poi lei ha indossato miei abiti in alcuni suoi progetti. A Sanremo ci siamo detti: ora inventiamo una nuova Myss Keta e sono nati questi look in bianco, oro e nero, colori che ama molto. Lei non si limita ad indossare un abito perché le sta bene, lei lo sceglie perché lo sente e perché conferma il suo pensiero d’artista e questo è molto stimolante per me».

Com’è Myss Keta senza maschera?

«Una bella ragazza, e molto determinata, si copre perché non vuole puntare sul suo volto, è un modo per ribadire che non è un personaggio costruito, ma dietro il suo progetto c’è una filosofia, un discorso creativo ed artistico. Può piacere o no ma i suoi testi sono avanti anni luce, punge come un piranha ed è ironica. Myss Keta ha il dna da star».

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