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Lucio Presta: "Amadeus è stato bravissimo, ha rivoluzionato il Festival"

Da tre anni è l’uomo ombra di Amadeus. Anzi qualcuno scherzando lo ha anche ribattezzato l’Ama...deus ex machina del Festival. Lucio Presta, l’agente più influente dello spettacolo italiano, è al suo terzo Sanremo consecutivo (dopo essere stato in passato co-produttore di altre edizioni). E non è un mistero che il clamoroso successo dei primi due anni porti la firma del manager cosentino, il 14 febbraio compirà 62 anni, che tra i suoi assistiti – oltre ad Amadeus – ha anche Roberto Benigni, Antonella Clerici, Paolo Bonolis, la compagna Paola Perego, Gianni Morandi, Elisa Isoardi e in passato Mara Venier e Belen Rodriguez.

Buongiorno Lucio, allora ci siamo. Si riparte, di nuovo a Sanremo per la terza volta, con Ama. Due successi straordinari anche se diversi. Clamoroso il primo con il pubblico in presenza, strano ma al contempo vincente il secondo. Il terzo probabilmente sarà un mix, con misure stringenti ma con il pubblico in sala. Parola d’ordine?

«Gioia: questo noi speriamo sia il Festival della Gioia. Gioia di riavere il pubblico in sala, gioia di riavere sul palco la prima sera Ama e Fiore con la gioia della loro amicizia, e poi un Paese che riscopre l’allegria di unirsi in casa a vedere insieme il Festival».

Musicalmente gli ultimi due Sanremo sono stati un’apertura in mille direzioni con Amadeus che ha dimostrato di avere un fiuto unico. I dati sui social dello scorso anno con tantissimi giovani a seguirlo e il clamoroso successo dei Maneskin lo confermano. Come stupire ancora?

«Amedeo in questi tre anni ha rivoluzionato il Festival dal punto di vista musicale, portando sul palco la musica contemporanea, la musica che ascoltano i giovani e che trasmettono le radio, senza dimenticare i grandi interpreti della musica Italiana: da Morandi e Ranieri ad Iva Zanicchi. È stato e sarà anche quest’anno il festival di tutti».

I bookmakers danno superfavoriti Elisa e la coppia Mahmood-Blanco. Non mi risponderai mai ma se ci fosse un ma…

«Come chiedere ad Amadeus quale figlio preferisce... Noi tutti dell’organizzazione tifiamo per tutte e 25 le canzoni del festival e dopo Diodato e Màneskin auguriamo al vincitore o vincitrice lo stesso successo, senza dimenticare che accederanno di diritto alla finale dell’Eurovisión».

Quanto è difficile preparare uno spettacolo come Sanremo? Di questi tempi. E quanto c’è in questo Sanremo, o in questi ultimi tre Sanremo, del calabrese Lucio Presta.

«Costruire un festival è molto più faticoso di quanto noi si possa pensare, sono mesi e mesi di lavoro intenso, un corso di sopravvivenza psicologica fatto di momenti di gioia e di sconforto, ma la caparbietà di Amadeus e la mia testa dura di calabrese che arriva sempre dove vuole, fanno miracoli».

Come il miracolo di riportare Fiorello, tu ci hai sempre creduto.
«Fiore dice sempre ad Ama: “tu e quel calabrese testa dura mi avete tolto l’anima ed il sonno” non ho mai mollato e ci ho sempre creduto. Ama talvolta era pessimista e invece Fiorello è qui. Ma non chiedetemi cosa farà».

Lucio Presta e Niccolò Presta. Quanto è complesso lavorare a strettissimo contatto con il proprio figlio?

«È l’altra grande gioia del Festival, averlo vicino mi ha dato energie che credevo aver perso, vederlo muoversi e lavorare con disinvoltura mi rende orgoglioso e certo che presto sarà lui a giocare da punta nella nostra squadra al servizio di Ama».

Lucio una sorpresa per la tua Calabria: cosa farai da grande, programmi per il futuro?

«Dopo Sanremo un po’ di riposo e poi riprendere fortemente il progetto “Terra dei Padri” per la mia Calabria. Un’idea di marketing che spinga i calabresi emigrati o i loro eredi a (ri)scoprire la terra da cui sono partiti, essi stessi o i propri antenati, per cercare fortuna altrove. Da altre città italiane al resto d'Europa, agli Usa, a Sud America, al Canada o all’Australia».

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