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Uomo e donna sfilano insieme per Armani: la nuova collezione tra velluti e ricami

Interno, notte. Prende vita nelle sale del Silos, lo spazio che racchiude la storia e l’estetica dello stilista, la rapsodia in blu di Giorgio Armani, che sceglie il colore che più lo rappresenta per mettere insieme in passerella, per la prima volta, le collezioni per uomo e donna.

Ed è anche la prima volta che il museo, inaugurato alla vigilia di Expo, accoglie una sfilata. Per l’occasione, una collezione preziosa, quasi d’alta moda, con tanta sera, velluti e ricami, che alla fine strappa ai 400 ospiti, tra cui Naomi Watts, un lungo e sentito applauso.

«Mi piace - racconta Giorgio Armani - sperimentare nuove formule. Ho scelto il Silos perché mi rappresenta, è una parte integrante del mio mondo che contiene la mia storia e racconta la mia estetica. Unire il mondo maschile e quello femminile, qui, è naturale ed efficace. Credo inoltre che oggi sia fondamentale offrire agli spettatori una narrazione visiva e carica di atmosfera».

Rispetto all’Armani/Teatro, l’allestimento è più semplice ed essenziale - con gli ospiti seduti nelle varie sale della galleria che solitamente ospita mostre fotografiche - e permette di osservare meglio gli abiti. Le figure femminili appaiono sottili come tratti di matita, accostate a uomini dalla presenza forte ma gentile. Sono visioni unite dal segno cromatico del blu:

«Ne amo - rivela Armani - la profondità e la forza e lo ritengo un colore pieno di possibilità, raffinato e sereno. È l’unica vera alternativa al nero: ne ha la potenza, ma ha una morbidezza speciale, notturna. Sta bene sia alle donne
che agli uomini perché il potere del blu notte è quello di avere un’eleganza assoluta. Trasmette calma e dona dignità alla figura, senza rendere troppo severi». Per quanto lo riguarda, scegliere il blu «significa amare i vasti orizzonti, penso al blu del mare e a quello del cielo. Significa tenere i piedi per terra e lo sguardo in alto».

Dalle profondità del blu - che in collezione si alterna e abbina al nero - emerge la silhouette femminile, lunga e sinuosa, disegnata da piccole giacche accostate al busto e pantaloni dal profilo curvo, quasi da cavallerizza, cappotti ad astuccio e blouson dai volumi drappeggiati. I colli scompaiono, sostituiti da segni asimmetrici che percorrono i capi come pennellate, muovendo la figura con giochi di intarsio. Il movimento è riprodotto anche sulle superfici, coperte da stampe fotografiche di nodi e panneggi, dilatate fino a diventare astratte. La sera è lunga e scintillante, fatta di abiti dalla linea semplice e dai ricami preziosi, o da tute di velluto corredate da piccole borse con tracolla volant. Sartoriale morbido per la collezione maschile, di cui è protagonista il velluto blu mezzanotte, che veste giacche doppiopetto brevi e compatte, parka e cappotti avvolgenti.

A sorpresa, torna la cravatta:

«Penso che - spiega Armani - sia l’accessorio in assoluto più personale che un uomo possa indossare. È un segno di appropriatezza che ho voluto riportare sotto i riflettori: mi pare il momento giusto. Una cravatta sta all’abbigliamento maschile come il ricamo scintillante sta a quello femminile - e ce ne sono molti in collezione. Credo siano simboli di un’idea precisa di eleganza mascolina e femminile».

Per quanto riguarda la scelta di mandare in passerella insieme uomo e donna «non so se continuerò, di certo l’ho trovato molto naturale. Quel che conta è la visione e un’idea chiara di eleganza. Declinare al maschile o al femminile è solo una questione di mestiere, che a questo punto - scherza Armani - direi che non mi manca».

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