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Coronavirus, quanto proteggono le mascherine? Ecco tutti i modelli a disposizione

La pandemia di Coronavirus ha reso le mascherine strumenti obbligatori e indispensabili per frenare i contagi. Sono tanti i modelli a disposizione, ciascuno con le proprie caratteristiche, come illustrato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici.

LE MACRO CATEGORIE

Esistono tre macro-categorie di mascherine: i dispositivi di protezione individuale (Dpi), i dispositivi medici (Dm) e mascherine «di comunità» (quelle di stoffa). I Dpi comprendono le mascherine con le sigle Ffp (dove ff sta per Semimaschera Filtrante) riservate ai medici. I Dm comprendono le mascherine chirurgiche riservate a malati (o medici). Le mascherine di comunità comprendono quelle usa e getta o lavabili e possono essere comprate o fatte in casa con diversi materiali.

MASCHERINE FFP2 e FFP3

Le mascherine più efficienti per medici e persone a contatto con i malati di Covid-19. Le Ffp2 Ffp 3 devono avere marchio Ce e l’indicazione Uni En 14683, che è la norma per la prestazione tecnica che ne garantisce requisiti e caratteristiche. Hanno una efficienza filtrante del 92% e 98% rispettivamente e devono essere indossate con precisa procedura che viene insegnata in appositi corsi.

MASCHERINE CHIRURGICHE

Le mascherine chirurgiche - regolate da marchio Ce e dalla norma Uni En 14683:2019 - sono tra i Dm più comuni in circolazione. Sono usate dai medici per proteggere i pazienti quando sono sul tavolo chirurgico e vanno bene per i malati, perché limitano la diffusione nell’ambiente di particelle potenzialmente infettanti bloccando almeno il 95% dei virus in uscita. Sono usate soprattutto negli ambienti scolastici e di lavoro, ma non proteggono chi le porta dall’inalazione di particelle aeree di piccole dimensioni.

ALTRE TIPOLOGIE

Un’alternativa alla mascherina chirurgica sono le Ffp1, che hanno un’efficacia filtrante del 72% in entrata e uscita. Esistono anche maschere in elastomeri o tecnopolimeri dotate di filtro sostituibile P2 o P3 regolamentate dalla Uni En 140 e UNI EN 143. L’efficienza filtrante di questi dispositivi è analoga a quelli delle Ffp2 e Ffp3, ma sono leggermente più pesanti.

LE VALVOLE

Su ogni tipo di mascherina possono essere state montate delle valvole che rendono a chi le indossa più agevole la respirazione, ma fanno filtrare all’esterno il respiro. Queste mascherine però non sono adatte ai malati e in genere non proteggono gli altri, avendo un potere filtrante in uscita di solo il 20%.

MASCHERINE DI COMUNITÀ

Si tratta delle mascherine di stoffa e il loro potere filtrante è condizionato dal materiale e dal numero di strati. È uno strumento meno efficace di una mascherina chirurgica sia in entrata, ma soprattutto in uscita. Secondo quanto indicato dall'Iss, devono essere multistrato e possono essere confezionate in proprio. I materiali utilizzati possono essere i panni di carta monouso, tessuto in cotone, jeans e tela. Tutti con una buona capacità filtrante. Ci sono poi mascherine fatte con magliette, sciarpe e bandane, che però non offrono grande protezione.

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