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Elisabetta Canalis: "Danza? Kickboxing il mio vero amore, ad aprile salgo sul ring"

Intervistata da Sportweek, l'ex velina Elisabetta Canalis ha parlato della sua vita da sportiva e dell'amore per il kickboxing

L'ex velina si racconta in una lunga intervista rilasciata al settimanale Sportweek, svelando la sua passione per la kickboxing "Con le arti marziali sfogo il mio lato aggressivo". Niente di strano per una showgirl abituata al combattimento, con o senza guantoni. Contro l’abbandono degli animali, la produzione di pellicce, i piromani che devastano ciclicamente la sua Sardegna.

"Mi sento una ragazzona. Su tante cose non sono cambiata, forse dovrei. Non sono gli anni a cambiarti, ma le esperienze. Nel lavoro ho più consapevolezza, i quattro anni senza tv mi sono serviti a mettere a fuoco quello che mi piace davvero fare" - ed ancora sulla sua bellezza, intaccata dal tempo -
"Ho smesso di fumare sigarette da quando sono rimasta incinta di Skyler. Cerco di preservare la pelle con trattamenti da cui però si può tornare sempre indietro. E faccio sport tutti i giorni."  Proprio riguardo alla sua passione per la kickboxing
"A Los Angeles ho iniziato col Krav maga che è molto aggressivo, tra il militare e le tecniche di autodifesa. Poi ho scoperto la kick che mi piace da morire, la tecnica, le combinazioni, gli incontri. Ci vuole molta perseveranza, ma la velocità e l’adrenalina degli sport di combattimento sono quello che fa per me. Del resto non sono mai stata una da sport femminili...". Ed alla domanda se fosse mai stata una ballerina "Mia mamma ha provato mille volte a iscrivermi a corsi di danza o di ginnastica. Mi annoiavo da morire. Mia figlia è uguale a me. A scuola ha scelto martial arts, le arti marziali"

Una chiosa a parte sul caso della giornalista Greta Beccaglia, vittima di violenza sul lavoro: "E' stata sin troppo composta, io gli avrei tirato un calcio… La cosa assurda è che quel tipo era consapevole di essere ripreso dalle telecamere, eppure non si è trattenuto. Io ho afferrato tantissime mani negli anni. Quando ho iniziato a lavorare, facevo molte presentazioni, inaugurazioni... E quando dovevo attraversare la folla, camminavo aspettandomi le famose pacche sul sedere. Ma ogni volta riuscivo ad acchiappare la mano molesta e a consegnarla al buttafuori. Diciamo che non sono mai stata passiva. "

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