E' scattato il conto alla rovescia per il "Pizza Day", giorno di festa dedicato al lievitato tra i più famosi del mondo e orgoglio nazionale.
La celebrazione, prevista e accreditata dal calendario degli eventi per oggi 17 gennaio, è appuntamento atteso dai tanti pizza lovers ma non solo.
Gli ultimi dati rilevati più recenti e riferiti al 2020 parlano di circa otto milioni di pizze sfornate al giorno, quasi tre miliardi in un anno, per un giro di affari di fatturato di 15 miliardi e un movimento economico superiore ai 30, secondo indagine di Cna agroalimentare (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa).
La pizza preferita dagli italiani sembra essere invece quella tonda, tradizionale e cotta a legna nel forno a pietra. Vincono- rileva Cna agroalimentare- i gusti tradizionali su quelli gourmet con 8 connazionali su 10 che scelgono la marinara, margherita, napoletana o capricciosa. La fascia di prezzo non supera in un caso su due i 7 euro, ma c'è una fascia di mercato (4%) oltre la soglia dei dieci euro per impasti speciali e ingredienti ricercati. Nello specifico, la quasi totalità delle pizze tonde "da piatto" costa tra cinque e dieci euro.
La pizza rito settimanale per l'86% degli italiani
La pizza continua ad essere uno dei piatti al quale gli italiani riescono difficilmente a rinunciare: quasi 9 su 10 (86%) la mangiano infatti almeno una volta alla settimana e il consumo può arrivare fino a 2 volte per il 40% del pubblico, se parliamo, in particolare, della fascia d'età compresa tra i 18 e i 24 anni.
Il trend è certificato dalla ricerca "Abitudini di consumo della pizza" realizzata da Doxa per Eataly e presentata a Milano in occasione della 2° edizione di Impronte di Pizza, appuntamento organizzato da Eataly che coinvolge i grandi maestri della pizza italiana e con l'avvio del percorso di formazione per pizzaioli Eataly Pizza Makers, progetto che ha l'obiettivo di istruire le nuove generazioni all'arte bianca.
La preferenza nella scelta del lievitato è per la pizza classica tonda (all'italiana e napoletana 76%), preparata con ingredienti di qualità (84%), ingredienti italiani (76%) digeribile (72%) e con materie prime locali (46%), tutti fattori - informano gli addetti ai lavori - per i quali i consumatori sono anche disposti a pagare di più.
Altre caratteristiche ricercate sono ingredienti sostenibili (56%) e farine di grani antichi (52%), meno impattante invece la fama del pizzaiolo, che interessa un segmento più di nicchia, (24%) che sale ad un 35% tra i giovani 14-34 anni. Dall'indagine emerge inoltre che la pizza non è più percepita come un alimento da consumare con moderazione perché fa ingrassare o perché pesante (lo pensano solo rispettivamente il 5% e il 3%), ma piuttosto come un comfort food da condividere in compagnia durante una serata tra amici e in famiglia, quando si ha voglia di mangiare qualcosa di gustoso. Infine più di un terzo degli italiani dichiara di essere propenso a sperimentare gusti diversi e proposte nuove quando è fuori a cena, soprattutto nella fascia di età che oscilla tra i 18 e i 44 anni. Dall'analisi si evince in particolare che gli italiani sembrano decidere quale pizza ordinare sul momento, in base alle voglie della serata (46%) e alle proposte che più incuriosiscono sul menù (43%), mentre solo un 11% sceglie sempre la "solita pizza".
La pizza regala felicità
E' la pizza il piatto in assoluto che è in grado di renderci più felici: la preferenza per il lievitato è di quasi un italiano su due (42%).
Ad amare in particolare la pizza sono le donne (47%), i millennials (25-34 anni) con il 60% delle preferenze e gli abitanti del Sud e delle Isole (51%). A rilevare il dato di mercato, in occasione della Giornata Internazionale della Felicità in programma il 20 marzo, è un'indagine Doxa\Deliveroo. L'analisi, condotta su un campione rappresentativo della popolazione di età superiore ai 15 anni, ha avuto come tema il rapporto tra quanto mangiamo e la felicità mettendo in evidenza piatti e momenti che hanno a che fare con il cibo che ci rende più felici.
Nella classifica al secondo posto la pasta (33%) che precede di poco le grigliate di carne e di pesce, entrambe appaiate in terza posizione con il 30% delle preferenze. Quarto posto per il gelato con il 21% dei consensi davanti ai formaggi (10%) e ai salumi (9%). Solo il 7% delle preferenze per il panino che si posiziona a pari merito con il sushi. La preferenza per la pizza è confermata anche nel settore surgelato. Con un consumo pro capite- riferito dall'Istituto Italiano Alimenti Surgelati - è superiore a 1,5 kg nel 2017 con consumi complessivi che hanno toccato quota 91.500 tonnellate ( +2,1%). La pizza è mangiata da più di 6 famiglie su 10 (63%) e la preferita è la "Margherita" tra più di 45 tipologie presenti in commercio.I consumi di pizze surgelate rappresentano oggi il 20% circa del mercato complessivo
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