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Giornata mondiale dell'acqua, Wwf allarmato: “Bastano 50 litri per vivere, ne consumiamo 230”

Carenza d’acqua, siccità, perdita di ghiacciai, crisi alimentare e produzione di energia a rischio: sono solo alcune delle conseguenze della crisi idrica

Carenza d’acqua, siccità, perdita di ghiacciai, crisi alimentare e produzione di energia a rischio: sono solo alcune delle conseguenze della crisi idrica provocata dagli impatti del cambiamento climatico. Il Wwf in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, rimarca che «la sete del pianeta è una delle prove più tangibili e drammatiche della crisi climatica globale» e invita a ridurre i consumi che in Italia ammontano a 230 litri medi al giorno. Cinquanta litri sono il quantitativo minimo vitale giornaliero.
Secondo i dati riportati dal Wwf nel report «L'ultima goccia. Crisi e soluzioni del prosciugamento climatico», circa 4 miliardi di persone sperimentano già una grave carenza d’acqua per almeno un mese all’anno. Tra il 1970 e il 2019, il 7% di tutti gli eventi catastrofici nel mondo sono stati legati alla siccità, ma hanno contribuito a ben il 34% delle morti legate ai disastri.
Tra le soluzioni, oltre alla decarbonizzazione, il Wwf cita la protezione, il ripristino e la gestione sostenibile dei serbatoi naturali di carbonio. Un esempio è il progetto di rinaturazione del Po, nato su proposta del WWF e ANEPLA sul quale sono stati investiti 357 milioni del recovery fund. Un altro sarebbe la pianificazione a livello di bacino idrografico con il coordinamento di un soggetto unico, l’Autorità di bacino distrettuale.

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