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L'addio a Sinisa Mihajlovic: la bara portata in spalla da Mancini, Stankovic e Lombardo

Gli ex compagni di squadra e amici di una vita hanno accompagnato il feretro di Sinisa Mihajlovic, all’uscita della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in piazza della Repubblica a Roma, al termine della cerimonia funebre. La bara del serbo portata in spalla, tra gli altri, dagli ex calciatori della Lazio Dejan Stankovic e Attilio Lombardo e il Ct della Nazionale Roberto Mancini è uscita tra gli applausi. Un lunghissimo, intenso e commosso applauso ha accompagnato l’uscita dalla Basilica dove erano presenti circa 3mila persone. All’uscita uno striscione degli Ultras della Lazio: "Sinisa non sarai dimenticato onore a chi gli amici non ha mai rinnegato".

«Abbiamo passato una vita insieme, perdo un fratello». Sono le parole del tecnico della Nazionale Roberto Mancini all’uscita dalla chiesa dopo i funerali di Sinisa Mihajlovic.

In chiesa per funerali anche Totti e Bruno Conti

C'è anche l’ex numero 10 della Roma Francesco Totti al funerale di Sinisa Mihajlovic, morto la scorsa settimana dopo una lunga battaglia contro la leucemia. L’ex capitano, con tuta nera e cappuccio sulla testa, ha evitato i cronisti. Pochi istanti dopo ad entrare in chiesa un’altra bandiera giallorossa: Bruni Conti. Dopo di lui anche il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio Lotito.  Entrati in chiesa anche il tecnico della Spal ed ex calciatore della Roma, Daniele De Rossi e il cantante Gianni Morandi, grande tifoso del Bologna. Sono entrati nella basilica, tra gli altri, anche l’ex portiere della Lazio Luca Marchegiani e l’allenatore Serse Cosmi.

Zuppi, morte non spezza legame, diventa solo amore

«Dio vuole che la morte, che è sempre ingiusta, faticosa e dolorosa, sia la nascita. E’ lui a sperimentarlo per primo. Il legame che sembra spezzato dalla morte in realtà diventa invisibile e spirituale, è solo amore». Lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nell’omelia del funerale di Sinisa Mihajlovic. «Ci stringiamo tra noi anche un po' fisicamente come stiamo facendo, vorrei che tutti sentiste l’affetto di questa Chiesa».

Mihajlovic "un esempio per Bologna", minuto silenzio in Comune

Di Sinisa Mihajlovic è stato ricordato «il suo importante ruolo pubblico come allenatore del Bologna, non meno della sua esperienza di vita, lo hanno avvicinato alla comunità bolognese, alla quale ha creduto e manifestato di appartenere. Troviamo in lui un esempio di carattere, di tenacia e di forza - ha detto Manca - nell’esprimere il proprio talento e anche nell’affrontare la triste sfida della malattia, che è stato di forza ed esempio per tanti. Accogliamo con tristezza questa brutta notizia e lo ricordiamo emozionato e felice quando, il 18 novembre 2021 ha ricevuto, in quest’aula, per mano del Sindaco, la cittadinanza onoraria di Bologna. Un riconoscimento a un grande sportivo non per meriti sportivi, ma umani. Quello di Sinisa, in quel frangente, è stato un discorso sentito di riconoscenza, di amore per i bolognesi e per quella città nella quale si era fermato più che in tutte le altre».
"D’altronde - ha proseguito la presidente del Consiglio Comunale di Bologna - nella vita ci sono due cittadinanze, una è sana e una è la malattia. Può capitare a tutti di dover usare il secondo passaporto e a chi deve esibirlo dico non vergognatevi è un momento della vita, va vissuto anche quello, si vive nonostante i problemi e, proprio nella malattia, si imparano le cose essenziali della vita: la famiglia, gli affetti, gli amici. Bologna, Bologna tutta, grazie di cuorè. Così era intervenuto Sinisa, con un discorso scritto: 'perchè non voglio dimenticare nessunò, disse, ringraziando tutti i medici e infermieri, le strutture sanitarie cittadine, i familiari, gli amici, il club, lo staff, i giocatori e soprattutto insieme la comunità bolognese e la città tutta.
Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze e vicinanza alla famiglia, alla moglie e ai figli che amava profondamente e a cui era legatissimo - ha conluso Manca - e rendiamo omaggio alla sua figura con un minuto di silenzio».

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