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Gli occhi del mondo su Londra. Corona, scettro, globo: tutti i simboli del potere del re

L'incoronazione di re Carlo III sarà un’occasione unica per ammirare oggetti di inestimabile valore, alcuni dei quali sono stati utilizzati nelle cerimonie di incoronazione fin dal Medioevo e ora sono nella collezione dei gioielli della Corona, custoditi presso la Torre di Londra. L’incoronazione è infatti un rituale antichissimo. Le prime descrizioni della cerimonia risalgono a prima del 1000 a.C.: si usavano corone, anelli e scettri, ma di solito questi oggetti venivano fabbricati nuovi per ogni monarca. Fu solo dopo il regno di Edoardo il Confessore che emerse la tradizione di un’unica, sacra collezione di 'regalia'. Cento anni dopo la sua morte, Edoardo fu dichiarato santo e gli oggetti a lui collegati furono dichiarati sacre reliquie.

Una corona, che si dice fosse sua, fu usata nell’incoronazione di Enrico III nel 1220 e poi conservata con cura per i futuri monarchi. Furono aggiunte allora una serie di altre insegne, tra i quali un cucchiaio d’oro, che furono utilizzati per ogni incoronazione per 400 anni. Ma la gran parte di questi oggetti furono distrutti nel 1649, dopo l’esecuzione di re Carlo I. E sotto suo figlio, re Carlo II, furono rifabbricati, alcuni in modo ancora più abbagliante. Sono scettri, spade, speroni, l’ampolla con l’olio sacro, oggetti simbolici associati alla regalità, in rappresentanza dei suoi poteri e delle sue responsabilità. L’incoronazione è anche un’occasione per scoprire antichi rituali, densi di significato: rituali che affondano nei secoli, quando le funzioni si tenevano in latino; e la presentazione degli oggetti simbolici aiutava tutti i presenti a capire cosa stesse succedendo. Di seguito, gli oggetti da osservare, molti dei quali saranno portati nella Processione dell’Incoronazione davanti al sovrano.

Le corone

Re Carlo III ha scelto di indossare la corona di Sant'Edoardo, mentre la regina Camilla vuole quella della regina Maria con alcune modifiche nella sua struttura. Prima di lasciare l’abbazia, al termine della cerimonia, Carlo lascerà la corona di Sant'Edoardo e metterà sul capo per la prima volta la corona imperiale, che dovrà poi utilizzare ogni anno alla cerimonia di apertura del Parlamento.

La Corona di Sant'Edoardo è in oro massiccio e fu realizzata nel 1661: pesa 2 chilogrammi, è ricoperta di rubini, ametiste, granate, topazi, tormaline e zaffiri e viene utilizzata solo al momento dell’incoronazione. E’ disegnata con quattro croci, quattro fleurs-de-lis e due archi, con un piccolo globo e una croce in cima. Accompagnata da un berretto di velluto purpureo e una fascia di ermellino, è stata modificata per adattarsi al capo del monarca.

Più leggera la Corona imperiale che verrà indossata dal re, finalmente incoronato, per lasciare l’Abbazia di Westminster e attraversare le strade di Londra. Il termine «Corona imperiale di Stato» risale al XV secolo quando i monarchi inglesi scelsero un disegno della corona chiuso da archi per dimostrare che l’Inghilterra non era soggetta a nessun altro potere terreno.

E’ incastonata con 2.868 diamanti, 17 zaffiri, 11 smeraldi e 269 perle. Tra le pietre più famose incastonate, lo Zaffiro di Sant'Edoardo, che si dice sia stato indossato in un anello da Edoardo il Confessore, e il Rubino del Principe Nero. Si dice anche che le quattro perle appese alla sommità dell’arco siano state indossate come orecchini o ornamenti per i capelli da Elisabetta I. Sulla corona è incastonato anche il diamante Cullinan II, la seconda pietra più grande tagliata dal grande diamante Cullinan, che pesa 317,4 carati.

Le tre spade

Le tre spade rappresentano ognuna una virtù regale. La tradizione risale all’incoronazione di Riccardo Cuor di Leone, nel 1189. Ma le tre spade attuali furono realizzate per l’incoronazione di Carlo I, nel 1626, e sono tra i pochissimi oggetti sopravvissuti alla guerra civile: sono la spada della Giustizia spirituale, quella della Giustizia Temporale e quella della Misericordia (nota anche come Curtana), che proprio perchè della Misericordia è simbolicamente smussata della punta.

L’ampolla

Nella parte più solenne della cerimonia viene utilizzata l’'ampollà. L’ampolla è a forma di aquila e sarà l’arcivescovo di Canterbury a ungere il re con l’olio santo che vi è contenuto all’interno. Realizzata nel 1661 dall’orafo reale, ha una piccola apertura nel 'beccò dal quale uscirà l’olio da versare nel cucchiaio dell’incoronazione.

Per la prima volta, in occasione dell’incoronazione di Carlo III, l’olio è stato prodotto e benedetto nella chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme: è accaduto a metà marzo quando il Patriarca di Gerusalemme Teofilo III ha consacrato il Santo Crisma a base di olio di ulivo dell’Orto degli Ulivi. Il riferimento è alla leggenda secondo cui la Vergine Maria apparve a San Tommaso Becket e gli presentò un’aquila reale e una fiala di olio per ungere i futuri re d’Inghilterra.

Il cucchiaio dell'incoronazione

L’oggetto più antico della collezione è il cucchiaio dell’incoronazione, datato XII secolo ed è l’unico oggetto risalente al Medioevo. L’olio viene versato dalla ampolla nella ciotolina del cucchiaio (che è un ovale diviso) e poi l’arcivescovo vi intinge le dita per ungere il sovrano sulle mani, il petto e la testa.

Gli speroni

Realizzati in oro, pelle e velluto sono il simbolo del legame strettissimo tra la monarchia e i suoi cavalieri. I valori cavallereschi - ovvero la protezione dei deboli, della chiesa e il garantire la giustizia dove è richiesta - sono tutti strettamente associati alla monarchia.

La spada dell'offerta

E’ un gioiello decorato in maniera opulenta, utilizzato per la prima volta all’incoronazione di re Giorgio IV: viene portata in processione e presentata al monarca durante l’investitura come un altro simbolo delle virtù dei cavalieri: la offre l’arcivescovo al re, esortandolo a promulgare la giustizia, ripristinare l’ordine e imporre il bene. Il monarca si alza quindi dalla sedia dell’incoronazione per posizionare la spada sull'altare, ponendo simbolicamente il potere mondano sull'altare di Dio.

Gli armillis, i braccialetti

I 'bracciali della sincerità e della saggezza' sono realizzati in oro e smalto con una sontuosa fodera di velluto, decorati con i simboli nazionali tra cui la rosa, il cardo, il fleur de lis. E’ l’arcivescovo che fissa gli 'armillis' ai polsi del monarca.

Il globo d'oro del sovrano

Realizzato in oro e incastonato con smeraldi, rubini, zaffiri, diamanti e perle, il globo rappresenta il mondo cristiano, con la sua croce montata sulla sommità ed è tradizionalmente posto nella mano destra del monarca prima di essere posto sull'altare. E’ la rappresentazione del globo terrestre ovviamente, ma è cavo e diviso in tre segmenti, due nell’emisfero superiore e uno inferiore, in rappresentanza dei tre continenti che erano conosciuti in epoca medievale.
Il globo viene posto nella mano del monarca mentre viene investito delle insegne, poco prima del momento dell’incoronazione durante la cerimonia; durante la processione fuori dall’abbazia dopo la cerimonia, il monarca porta il globo nella mano sinistra.

L’anello del sovrano

Presenta uno zaffiro soprapposto a rubini a forma di croce di san Giorgio, incastonato in un bordo di diamanti. L’anello viene posto al quarto dito del sovrano come simbolo della 'dignità realè e del 'matrimoniò tra il monarca e il popolo. E’ uno degli ultimi pezzi di 'regalià presentati al monarca prima di essere incoronato. Poi vengono il guanto di sfida e i due scettri, quindi l’arcivescovo di Canterbury pone la corona di Sant'Edoardo sulla testa del re.

I due scettri del sovrano

Lo Scettro del Sovrano con la Croce rappresenta il potere temporale ed è associato con il Buon Governo: è una verga d’oro tempestata di smeraldi, ametiste, rubini, spinelli, zaffiri e diamanti. Nel 1910 è stato modificato perchè incastonato con il Cullinan I, la Stella d’Africa, un diamante del peso di 530,2 carati: il diamante è così grande che lo scettro dovette essere rinforzato per sopportarne il peso.

Lo Scettro del Sovrano con la Colomba, anche chiamato 'la verga dell’equità e della misericordià, è invece una verga d’oro incastonata con diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri, sormontata da una colomba smaltata, che rappresenta il ruolo spirituale del monarca, con la colomba alle ali dispiegate che rappresenta lo Spirito Santo. Insieme allo Scettro del Sovrano con Croce, è l’ultimo pezzo di insegne consegnato al monarca prima di essere incoronato.

Le mazze, la spada di Stato e il bastone dorato di Sant'Edoardo

Due scintillanti mazze d’oro, portate da un paio di sergenti d’armi, saranno alcuni dei primi pezzi che si vedranno. La mazza, realizzata in quercia dorata d’argento, è un simbolo fisico dell’autorità del monarca. Le mazze realizzate in argento dorato su quercia risalgono al periodo compreso tra il 1660 e il 1695. La spada di Stato è il simbolo della 'autorità reale': formata da una lama d’acciaio con un’elsa dorata, ha un fodero ricoperto di velluto. Se la processione dell’incoronazione seguirà in gran parte lo stesso formato del 1953, l’altro pezzo che si vedrà subito è il bastone di Sant'Edoardo: una lunga asta d’oro con una punta d’acciaio su un’estremità: è usato come reliquia di Sant'Edoardo il Confessore, il re inglese il cui santuario si trova nell’Abbazia di Westminster.

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