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Contratti volanti, aerei “cancellati” e annunci di Biscardi: il meglio del calciomercato FOTO

Tra le mille sfaccettature del calcio - lo sport più amato nel mondo - c'è il mercato. Un vento in grado di scompigliare e travolgere tutto ciò che incontra in due momenti specifici dell'anno sportivo. Un vento caldo, quasi asfissiante, nella sessione estiva; gelido, in grado di inchiodare sul posto, quando si apre la “finestra” invernale.

Di storie legate al calciomercato ve n'è a iosa. Storie di aerei “cancellati”, di annunci sconfessati, di trasferimenti osteggiati (e fatti saltare dai tifosi), di contratti consegnati per... via aerea. Situazioni particolari che, in questi due particolari periodi dell'anno, diventano quasi la normalità.

Il contratto volante, il wi-fi ballerino e il pellicciotto

Uno dei casi che ha fatto giurisprudenza in tema di trattative last-minute è datato 2007, con l'agente Federico Pastorello costretto a far letteralmente planare il contratto del suo assistito - un certo Diego Alberto Milito (che appena tre anni dopo si isserà sul tetto d'Europa con l'Inter) -, fresco di accordo con il Genoa. Il motivo? La stanza del deposito degli accordi era stata chiusa da qualche secondo, ma l'operazione tra l'argentino e i grifoni risultava confezionata prima della deadline.

In una stanza milanese del calciomercato si è consumato uno degli sfoghi più pesanti successivi alla chiusura del calciomercato. Mino Raiola, il re burbero dei procuratori, accusò... l'hotel che ospitava gli ultimi giorni di trattative di non essere all'altezza della situazione. «Non è possibile che nel 2013 le trattative si facciano in strutture in cui internet si inceppa». Una frase sibillina legata al mancato trasferimento del suo assistito, Pajtim Kasami, al Pescara.

Il mese di gennaio del 2006 è stato monopolizzato dalla trattativa (poi andata a buon fine) tra Antonio Cassano e il Real Madrid. Il talento di Bari vecchia si presentò nel regno delle camisetas blancas con cappotto accompagnato da un discutibile (eufemismo) pellicciotto. Di cattivo gusto, come la sua parentesi madridista. Perché FantAntonio era molto ma molto di più della caricatura paffuta e sgraziata mostrata in Spagna.

Rivolte dei tifosi, cambi di maglietta salvifici, tradimenti e annunci in “eurovisione”

Ma il calciomercato è anche un gioco di “pancia”, di umore delle piazze e - per quanto possibile - di sentimenti. C'è del pathos anche nelle trattative. Una sorta di pressione, ansia da prestazione che è legata al buon esito dell'accordo. Ecco perché nel mese di gennaio del 2014 l'affare tra Juventus e Inter che avrebbero dovuto invertire... le maglie dell'attaccante Vucinic e del centrocampista Guarin saltò: i tifosi nerazzurri si opposero, non volevano far partire il loro beniamino in direzione dei disprezzati bianconeri. Ma di tradimenti ne è piena la bisaccia del calciomercato, soprattutto tra “cugini” milanesi. Ibrahimovic, Ronaldo “il Fenomeno”, Clarence Seedorf e Andrea Pirlo hanno coperto il nerazzurro con il rossonero: chi direttamente, chi dopo un paio di sponde iberiche. Edgar Davids, invece, dopo mesi infruttuosi in maglia milanista, divenne un punto di riferimento nella Juventus di Lippi. C'è anche chi è riuscito a tradire... due squadre nel giro di poche ore. L'attaccante bulgaro Dimitar Berbatov, nel 2012, prese un aereo in direzione Firenze. Avrebbe dovuto sposare la causa viola, mentre nel frattempo l'allora dg della Juve, Beppe Marotta, ne annunciava il passaggio in bianconero. Dunque, atterrò a Torino? Niente affatto, perché Berbatov, poi, firmò per il Fulham. Nessuno degli aerei diretti dall'Inghilterra (giocava nel Manchester United) verso l'Italia, in realtà, era mai decollato. O almeno non era partiti con Berbatov a bordo. Di aerei prenotati ma mai “frequentati” realmente se ne intende anche Marcelo Brozovic dell'Inter: il centrocampista fu bloccato ad Appiano Gentile nel 2018 da Spalletti. Niente velivolo per la Spagna.

Ma il mercato è fatto anche di storie d'amore con il lieto fine. II mese di gennaio del 2009 è ricordato con particolare ansia dai tifosi milanisti. Anche il colosso di Silvio Berlusconi (che qualche anno dopo passerà la mano) non poteva resistere dinanzi ai petroldollari proveniente dal Manchester City: 120 milioni di euro per Kakà. E giù lacrime e preghiere dalla parte rossonera del Naviglio. Poi, il colpo di teatro del patron di Mediaset, ovvero una telefonata che ribalta letteralmente in due l'appuntamento serale con “Il processo del lunedì” condotto dal mitico Aldo Biscardi: «Questa è una notizia che do a te, per l'antica amicizia, e che farà contenti tutti i tifosi rossoneri in Italia e all'estero: Kakà rimane al Milan». Un cambio repentino di canovaccio. Solo chi non conosce il calciomercato può sorprendersi.

I dieci colpi più costosi del mercato invernale

1- Dejan Kulusevski (dall'Atalanta alla Juventus) 38+9 di bonus
2- Lucas Paquetà (dal Flamengo al Milan) 38
3 - Krzysztof Piatek (dal Genoa al Milan) 35
4 - Clarence Seedorf (dal Real Madrid all'Inter) 24
5 -Stanislav Lobotka (dal Celta al Napoli) 24
6 -Adriano Leite Ribeiro (dal Parma all'Inter) 23 
7 - Hidetoshi Nakata (dal Perugia alla Roma) 21
8 - Christian Eriksen (dal Tottenham all'Inter) 20
9 - Mario Balotelli (dal Manchester City al Milan) 20
10 - Josè Mari (dall'Atletico Madrid al Milan) 19.5

 

 

 

 

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