Lukaku sta per passare dall'Inter al Chelsea. I londinesi alzano l'offerta (oltre i 100 milioni): i nerazzurri e il giocatore riflettono.
Novanta. Anzi, facciamo cento. Non bastano? Siamo disposti ad aggiungere una contropartita. Qual è il nostro limite? Metteteci pure alla prova. Ecco, la trattativa tra l'Inter e il Chelsea per il clamoroso ritorno di Romelu Lukaku in Inghilterra sta seguendo più o meno questa traccia dialogica. Da una parte la resistenza (sì, ma fino a quando?) ‘tecnica’ dei nerazzurri, consapevoli di non potersi permettere il lusso di perdere il suo uomo-Scudetto dopo aver sacrificato sull'altare dei “conti che non tornano” la freccia marocchina Achraf Hakimi, che dal canto suo ha abbracciato i petroldollari degli sceicchi trasferendosi al Paris Saint Germain. Dall'altra parte della barricata c'è proprio l'esigenza di continuare a raggranellare, euro su euro, il gruzzoletto necessario per poter respirare dopo una serie di stagioni di bagordi e spese (evidentemente) difficili da sostenere nel lungo periodo.
Quanto offre il Chelsea per Romelu Lukaku
E così, quella che da molti beninformati era stata etichettata come una trattativa - Lukaku al Chelsea - destinata a esalare l'ultimo respiro pochi istanti dopo aver emesso il primo vagito, si è trasformata in un qualcosa di concreto. Molto concreto. Lo scarto, rispetto alle prime schermaglie amorose, la fanno i dollari (o gli euro o le sterline o i rubli di Roman Abramovic, ma fa poca differenza) messi sul piatto dal Chelsea. Perché fino a quando l'assalto a Big Rom è più simile a un sondaggio - Che fate, lo cedete? - allora è lecito rispedire la proposta, più o meno garbatamente, al mittente. Quando però inizia ad avvertirsi il tintinnio di quattrini la musica cambia. E anche il più fedele dei ‘soldati’ ci pensa su due volte prima di continuare a battersi il petto e professare l'amore incondizionato per la ‘Patria’ che lo ha adottato e trasformato in un tenente generale. Il punto è proprio questo: c'è un limite anche alla propria ‘fede’, alla parola data, al progetto avviato, all'afflato con i tifosi, con la società (con l'allenatore, dopo l'addio del ‘padre putativo’ Antonio Conte e l'arrivo di Simone Inzaghi sarebbe e sarà tutto da costruire) e con la squadra? L'attaccante belga a Londra ha già vissuto e giocato con risultati altalenanti. Molto altalenanti. E l'idea di tornare sul luogo del misfatto non lo ha mai scaldato troppo. Ma c'è un limite, dicevamo. Perché anche un passato tempestoso può essere spazzato via dal famoso tintinnio. E perché il Chelsea non ricoprirebbe d'oro solo l'Inter ma anche lo stesso Lukaku, pizzando sul piatto della bilancia un ingaggio di circa 12 milioni (euro più, euro meno), a fronte dei circa 9 che andrebbe a guadagnare in nerazzurro (da ritoccare leggermente al ribasso in nome della spending review operata dall'Inter per salvaguardare la salubrità delle casse societarie). E l'Inter? ‘Facile’ rifiutare la prima proposta di quasi 100 milioni, con la sicumera di chi ha già ceduto un pezzo grosso e non è più nei guai fino al collo. Quando il tiro pian piano si alza (100 più una contropartita come Marcos Alonso) anche i petti più baldanzosi iniziano a sgonfiarsi. C'è un limite? Certo, c'è sempre, ma spesso quando c'è una trattativa i confini delle due parti non coincidono. Perché il Chelsea, probabilmente, non sarebbe disposto a superare la soglia 120-130, ma per l'Inter questo tetto potrebbe essere sufficiente. Magari senza contropartite. E con la possibilità di poter tappare l'ultimo buco in cassaforte rimasto, rimpiazzare adeguatamente Big Rom e completare il restyling a centrocampo (leggasi: esterni) dopo l'arrivo di Hakan Calhanoglu e in attesa di sbrogliare la matassa Christian Eriksen.
Cosa manca per chiudere la trattativa tra Inter e Chelsea per Lukaku
E allora? Se sono tutti potenzialmente contenti e predisposti alla conclusione perché l'affare non è già decollato? Intanto va detto che ciò potrebbe avvenire da un giorno all'altro. Le titubanze ancora in piedi sono solo di natura tecnica, al limite (ma solo al limite) affettiva. Perché la sensazione che la quadra economica possa trovarsi è evidente. D'altronde il Chelsea, piazzando 130 milioni della bilancia del Borussia Dortmund con l'obiettivo di assicurarsi il gioiello Haaland, ha dimostrato di averli quei denari in cassa. Magari non vorrebbe arrivare a scucirli tutti, ma a un certo punto se ne farebbe una ragione piazzando l'all-in. A tirare il freno a mano, semmai, sono gli altri protagonisti della trattativa: l'Inter e Lukaku. I nerazzurri, come detto, non vogliono privarsi del più grande patrimonio tecnico a disposizione, mentre l'attaccante belga sembra aver trovato finalmente l'habitat naturale. Ecco, tutto sta a vedere chi riterrà per primo di aver varcato il proprio limite di ‘sopportazione’. Chi si sbenderà di fronte al canto delle sirene londinesi. L'Inter e Lukaku sembrano quasi attendere che sia l'altro a compiere il passo in avanti. Manca proprio (e solo) questo: non appena l'ad Marotta o il centravanti nerazzurro ne parleranno con l'‘altro’ (della trattativa), sarà proprio in quell'istante che da Londra potranno stappare una bottiglia di rosso e schiudere la porta della cassaforte. Perché il giallo estivo di calciomercato è già bello che apparecchiato. Come sempre, manca solo scoprire chi sia l'‘assassino’.
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