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Marcell Jacobs, la corsa all'oro di Tokyo è partita dalla Calabria. Il papà putativo è di Rosarno

Un profondo legame affettivo unisce Marcell Jacobs alla Calabria e particolarmente a Rosarno, dove ha avuto occasione di trascorrere le estati, al seguito del papà putativo, l’avvocato Domenico Secolo, che a fine anni ‘80, conseguiti il diploma presso il Liceo scientifico “Piria” e la laurea in Giurisprudenza, si era trasferito per lavoro a Desenzano del Garda.

È proprio lui a raccontare alla “Gazzetta” la storia di questo rapporto speciale. «Marcell è venuto a vivere con me nel maggio del 2002 a Desenzano. Prima con la mamma abitava a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova. Sin da subito, il bambino si è legato a me in quanto non ha mai conosciuto il padre naturale, un ex militare americano. La mamma di Marcell, Viviana Masini nel 2002 mi ha dato un figlio, il cui nome è Nicolò. Nel 2003 poi è nato l'altro figlio  Jacopo. Già nell'estate del 2002 Marcell è venuto al mare di Rosarno, dove, sulla spiaggia del Lido Mimosa, correvamo e gareggiavamo: e sino da allora il bambino prometteva bene. Il piccolo Marcell – prosegue l’avvocato Secolo - è stato accolto con affetto dalle mie sorelle in Calabria e da tutti quanti lo hanno conosciuto, anche perché, come peraltro si vede oggi in tv, è sempre stato un bravissimo ragazzo».

L’avvocato Secolo ricorda che «per 10 anni, puntualmente, Jacob ha trascorso le vacanze al Mimosa. Per il taglio dei capelli il barbiere rosarnese preferito era Antonio Pisano». Marcell ha avuto sempre un debole per la pasticceria calabrese. Infatti gradisce in particolar modo le "pesche", gli amaretti e le “esse" della pasticceria Garruzzo. «Ancora oggi, quando vengo a Rosarno, non manco mai di portargli i suoi dolci preferiti».

«Purtroppo nel 2013 – prosegue Secolo – il rapporto con Viviana Masini si è interrotto, ma Marcell, Nicolò e Jacopo sono rimasti con me. Marcell ha continuato a fare sport divenendo campione italiano di salto in lungo disciplina lasciata poi per dedicarsi alla velocità. Mi dispiace che la madre abbia dichiarato di averlo allevato da sola e con tanti sacrifici, mentre posso affermare, senza tema di essere smentito, che Marcell ha avuto una fanciullezza serena e una adolescenza tranquilla e normale, grazie all’educazione impartitagli da un padre calabrese, quale io sono».

L’avvocato Secolo, infine, assicura che Marcell «è legatissimo alla Calabria e a Rosarno, ove spera di tornare presto». Il commissario prefettizio di Rosarno, Antonio Reppucci, manifesta grande compiacimento nell’apprendere che «la medaglia d’oro dei 100 metri abbia instaurato per ragioni di parentela un così profondo vincolo affettivo con la città di Rosarno, dove è tornato spesso, per lui luogo storico e identitario molto importante per la sua crescita. Noi rosarnesi siamo orgogliosi di avere avuto tra noi un ragazzo che si è fatto strada con impegno e fatiche eccezionali, fino a diventare una personalità di rilievo mondiale e la cui prestazione dà lustro alla città di Rosarno, con l’auspicio che da questa impresa storica essa possa trovare energie e forze fresche per un salto di qualità, avendo tutte le potenzialità per aspirare ad un futuro migliore, sullo stimolo dell’esempio esaltante di Marcell Jacobs».

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