Giovedì 19 Dicembre 2024

Addio Gianni Di Marzio, muore a 82 anni lo scopritore di Maradona e CR7. Fece grandi Cosenza e Catanzaro

Gianni Di Marzio
Gianni Di Marzio
Di Marzio con l’ex patron rossoblù Pagliuso (archivio Gazzetta del Sud)
Di Marzio in panchina (archivio Gazzetta del Sud)
Di Marzio agli inizi (archivio Gazzetta del Sud)
Di Marzio tornato di recente a Cosenza (archivio Gazzetta del Sud)
Di Marzio esulta (archivio Gazzetta del Sud)
Di Marzio sempre molto cordiale (archivio Gazzetta del Sud)
Di Marzio tra campo e scrivania (archivio Gazzetta del Sud)
La grinta di Gianni Di Marzio (archivio Gazzetta del Sud)
Di Marzio con il pupillo Maradona (archivio Gazzetta del Sud)
Una delle ultime visite cosentine (archivio Gazzetta del Sud)
La reunion degli storici dirigenti del Cosenza (archivio Gazzetta del Sud)
Di Marzio sulla panchina del Cosenza (archivio Gazzetta del Sud)
L’esperienza da opinionista (archivio Gazzetta del Sud)
Di Marzio attivo in campo (archivio Gazzetta del Sud)
Striscione al “Marulla“ di Cosenza in occasione del match con l’Ascoli

Scoprì Diego Armando Maradona, suggerendone l'acquisto al presidente del Napoli, Ferlaino (operazione che andò in porto tempo dopo) e segnalò per primo Cristiano Ronaldo. Basterebbe questo per spiegare l'impatto di Gianni Di Marzio sul mondo del calcio. Se ne va a 82 anni e lascia un tesoro inestimabile di campionati vinti (da tecnico e direttore sportivo), talenti portati alla luce e collaborazioni proficue con società italiane ed estere. Un pedigree lunghissimo, arricchito... dal figlio Gianluca, opinionista di punta di Sky Sport e da anni re del calciomercato. È stato proprio lui ad annunciate su Twitter la scomparsa del papà, che ha ricordato con un messaggio dolcissimo.

 E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego. Sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti mai  

Gli anni calabresi, l'amore per Napoli e la collaborazione con Zamparini

Il rapporto tra Cosenza e Catanzaro, da sempre, è contraddistinto da una grande rivalità calcistica. Difficile, impossibile trovare un punto d'incontro. L'unico tentativo di trait d'union è stato proprio Gianni Di Marzio, che riuscì a vincere con  le due società. Non si è mai sbilanciato su quale squadra abbia amato di più, ma non per questo è riuscito a scontentare entrambe. Sia in riva al Crati che nella città tra i due mari, ricordano perfettamente il passaggio del Seminatore d'oro (premio che vinse due volte e che veniva attribuito all'allenatore che più si distingueva in una stagione calcistica).

La carriera

Smise di giocare presto a causa di un infortunio ed è proprio da tecnico che è iniziato la sua scalata verso l'olimpo calcistico. Iniziò la carriera nell'Internapoli, prima di passare alla Nocerina, alla Juve Stabia e al Brindisi. Ma è in Calabria, come detto, che collezionò i risultati più prestigiosi da allenatore. A Catanzaro, nel 1976, conquistò la promozione in A (sfiorata l'anno prima nella finale contro il Verona). Poi il biennio con il Napoli (ed è proprio all'epoca che iniziò a insinuare il tarlo Maradona al patron Ferlaino) dal 1977 al 1979, coinciso con una finale di Coppa Italia, prima di allenare in B Genoa e Lecce e, soprattutto, prima di portare anche il Catania in serie A. Dopo la parentesi con il Padova il ritorno in Calabria, a Cosenza, prima da allenatore e poi da dirigente: in riva al Crati, fa la storia. Ha lavorato per il Palermo di Zamparini e come responsabile dell'area scouting della Juventus. Da segnalare anche un'esperienza all'estero, nel Queens Park Ranger.

Il cordoglio del Cosenza

Il presidente Eugenio Guarascio ricorda così Gianni Di Marzio: “Fece grande il calcio calabrese e si legò a Cosenza, in una delle pagine più belle e intense della storia calcistica rossoblù. Indimenticabile a bordo campo e negli spogliatoi: la sua verve, il suo piglio deciso e sempre umano, soprattutto la sua brillante visione di gioco sono ricordi che faranno parte per sempre del bagaglio culturale e sportivo di questa città. La sua lunga carriera lo ha portato in templi del calcio e lo hanno visto protagonista di una gloriosa stagione di gol e bellezza, a fianco di campioni immortali come Maradona, ma Gianni Di Marzio sempre ha conservato un rapporto esclusivo con la Calabria e la sua Cosenza. In questo giorno di addii, la commozione è tanta e un pensiero carico di affetto da parte della società, della squadra e di tutto lo staff va alla famiglia di Gianni, a partire dal figlio Gianluca affermato giornalista e che dal padre ha ereditato competenza e passione sportiva”.

Il ricordo del sindaco di Cosenza Franz Caruso

Il sindaco Franz Caruso ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa dell’allenatore Gianni Di Marzio, artefice della storica promozione del Cosenza calcio in serie B nella stagione 1987-1988. “Oggi – sottolinea il Sindaco Franz Caruso -la città di Cosenza e la Cosenza sportiva hanno appreso una triste notizia. La scomparsa di Gianni Di Marzio, infatti, addolora un’intera comunità. Di Marzio ha legato indissolubilmente il suo nome alla storia del Cosenza calcio, conducendo la squadra rossoblù nella indimenticabile scalata alla serie B. Un campionato eccezionale, quello – ricorda il Sindaco Franz Caruso - conclusosi il 5 giugno del 1988, quando il Cosenza, nell’ultima di campionato, conquistò l’accesso alla serie cadetta, attesa per ben 24 anni. Chi non ricorda i festeggiamenti che si protrassero, per una notte intera, al San Vito e in tutta la città, imbandierata in ogni angolo con i colori rossoblù! Gianni Di Marzio – afferma ancora il Sindaco nel suo messaggio di cordoglio - è stato un grande protagonista del calcio tra gli anni ’70 e la fine degli anni ’80 e fino a quando smise di allenare, ma anche dopo continuò ad avere grande considerazione nel mondo del calcio affermandosi anche come dirigente, opinionista e talent scout. Cosenza lo ricorderà a lungo ed anche l’Amministrazione comunale troverà il modo di onorarne la memoria”. Il Sindaco Franz Caruso ha poi espresso al figlio di Gianni Di Marzio, il giornalista Gianluca, e a tutta la famiglia le più sentite condoglianze di tutta l’Amministrazione comunale.

Anche Catanzaro in lutto

Prima la sfiorò perdendo lo spareggio, poi la centrò l’anno successivo portando il Catanzaro in Serie A. Anche e non solo per questo, Gianni Di Marzio era un personaggio molto amato a Catanzaro. Il club, nel giorno della morte dell’82enne ex allenatore, lo ricorda con un comunicato sul proprio sito internet, esprimendo "dolore e cordoglio per la scomparsa di Gianni Di Marzio, il cui nome è legato indissolubilmente alla storia sportiva della società giallorosa. Con il tecnico napoletano in panchina, infatti, le Aquile centrarono la promozione in serie A nella stagione 1975/1976 dopo aver perso, l’anno precedente, sempre con Di Marzio alla guida tecnica, lo spareggio per la massima serie contro il Verona. Il presidente Floriano Noto e il direttore generale Diego Foresti, a nome di tutta la società, esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia per questa grave perdita".

Il saluto di Claudio Ranieri:«Se alleno lo devo a te»

«Addio Gianni, sei stato il mio allenatore per 5 anni e mio grande amico per tutta la vita: se sono allenatore lo devo a te». Così da Londra il tecnico del Watford, Claudio Ranieri, già allenatore tra le altre di Juve, Roma e Leicester con cui ha vinto a sorpresa la Premier League, saluta il suo ex allenatore Gianni Di Marzio morto a 82 anni. "Ora - aggiunge Ranieri - posso solo condividere il dolore di questa tua ultima notizia con Tucci e Gianluca. Mi mancherai, tantissimo».

Il ricordo del Venezia

«Il Venezia FC si unisce al dolore che ha colpito la famiglia Di Marzio ed esprime le più sentite condoglianze per la scomparsa di Gianni, ds arancioneroverde nello storico biennio 1996-1998 che vide il nostro club riconquistare la Serie A dopo oltre trent'anni». Lo scrive il club lagunare sui propri canali social.

Palermo abbraccia i familiari

«Il presidente Dario Mirri e tutta la famiglia del Palermo Fc piangono la scomparsa di Gianni Di Marzio, allenatore rosanero nella stagione 1991-1992 e grande uomo di sport, profondamente legato alla Sicilia e alla sua gente». Così il presidente del Palermo e tutti i dirigenti rosanero hanno espresso il proprio cordoglio per la morte di Di Marzio. Oltre che tecnico della prima squadra rosanero, Di Marzio era stato anche consulente, ma soprattutto amico, dell’ex patron Maurizio Zamparini che lo volle accanto a lui nel 2016 per provare a raggiungere la salvezza in Serie A. L’obiettivo fu centrato all’ultima giornata dopo una rimonta che resta ancora nel ricordo dei tifosi rosanero.

Il cordoglio del sindaco di Catanzaro

“Gianni Di Marzio ha lasciato un segno profondo nella comunità calcistica di Catanzaro e in tutta la città”. Lo ha detto il sindaco Sergio Abramo esprimendo il cordoglio dell’amministrazione comunale per la scomparsa dell’ex allenatore delle Aquile. “Competente, bravissimo, simpatico, trascinante, mister Di Marzio ha segnato in profondità una delle epoche più belle del calcio giallorosso coinvolgendo una piazza che, in lui, ha trovato nuovo slancio e un altro importante riferimento insieme a Nicola Ceravolo e ai tanti calciatori che, a metà anni ’70, stavano scrivendo un’altra pagina di storia. Era, in quel momento, la persona giusta al posto giusto e sulla seconda promozione in Serie A, dopo lo spareggio perso l’anno precedente, la sua firma rimane ancora oggi ben leggibile. La scomparsa di Gianni Di Marzio addolora una città che gli ha voluto bene e che l’ha sempre accolto come se non se ne fosse mai andato: era e resta uno di noi. Alla famiglia Di Marzio rivolgo a nome dell’amministrazione comunale un sincero abbraccio”.   

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