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Wimbledon: Sinner fa tremare Djokovic, poi cede 3-2. Ma per lui c'è la standing ovation

Miracolo sfumato sul centrale di Wimbledon per Jannik Sinner. Il 20enne tennista altoatesino si è trovato con merito in vantaggio due set a zero sul campione uscente Novak Djokovic e ha assaporato concretamente la possibilità della clamorosa vittoria nei quarti di finale. Un miracolo sfumato nei successivi tre set vinti dal serbo che ha concluso la partita col punteggio di 5-7 2-6 6-3 6-2 6-2. Una sconfitta che per Sinner sa tanto di vittoria perché, dopo aver battuto in quattro set negli ottavi il suo rivale generazionale Carlos Alcaraz, è stato sul punto di avere la meglio sul tennista n.1 del mondo (anche se la classifica Atp mai così assurda non dice questo). Una grande partita persa dopo quasi 4 ore di gioco che consacra l’altoatesino nell’Olimpio de tennis e preconizza per lui un futuro radioso.
Primo set in cui Djokovic parte di slancio e Sinner subisce l’influenza della prima volta contro il tennista più forte del mondo (e forse si sempre). Ma l’altoatesino, che ancora non ha 21 anni, ha una testa da campione e non si lascia abbattere. Così, sotto di 4-1 nel primo set, evita di subire un nuovo break che porterebbe il serbo sul 5-1 e vince in rimonta 7-5. Gioca bene, sbaglia poco e niente l’azzurro, a differenza di un Djokovic irriconoscibile che serve male, sbaglia molto e quasi mai è incisivo con i suoi colpi. Ancora più incredibile il secondo set che Sinner vince 6-2 con un punteggio che non lascia dubbi sull'andamento del set e illude il pubblico (che spera di vedere cadere prima o poi l’inossidabile ed 'eternò Djoker). A questo punto ti aspetti la reazione del vecchio leone. E sei preoccupato. Giustamente preoccupato.

Djokovic comincia a giocare, approfittando anche dell’inevitabile calo dell’avversario 20enne e strappa il servizio all’azzurro sul 2-1 e non lo molla più: 6-3 per i serbo. Si va al quarto e le sensazioni non sono buone. Djokovic è un animale che si nutre si agonismo e buone sensazioni. E di entrambe ce ne sono a bizzeffe nel terzo set. E così Sinner si vede sotto di 4-0 in un lampo. Senza demeritare in modo particolare, semplicemente perché Djoker è una categoria sopra a tutti (al momento solo Nadal al mondo gioca davvero alla pari con lui). L’altoatesino non molla e sul 2-5 e servizio del serbo ha due palle del contro-break, ma il serbo non concede nulla e si prende anche il quarto set col punteggio perentorio di 6-2 dopo 2 ore e 59 minuti, mentre Sinner rischia di farsi male cadendo malamente mentre cercava di recuperare una palla corta di Djokovic.
Si va al quinto e la sensazione è che sia una storia già scritta. Sta a Sinner provare a cambiare il finale che sembra annunciato. Ma il destino è quel che è, diceva Mel Brooks in un suo film capolavoro, non c'è scampo più per me. Sull'1-1 due errori su colpi accessibili (volè e palla corta) consegnano al serbo al break che rompe l’equilibrio e indirizza set e partita. Di fatto la partita finisce qui. Djokovic va avanti senza più intoppi e strappa di nuovo il servizio all’avversario per chiudere in quasi 4 ore col punteggio di 6-2.

Il principe William e Kate Middleton si sono uniti alla standing ovation tributata dal centrale di Wimbledon a Jannik Sinner dopo la sconfitta con Novak Djokovic. Quando il 20enne altoatesino ha lasciato il campo, tutto il pubblico si è alzato in piedi con un lungo applauso alla sua partita e quello dei duchi di Cambridge è stato particolarmente caloroso.

Djokovic: "Mi ha salvato l'esperienza"

"Per due set lui è stato il migliore in campo. Poi sono andato in bagno, mi sono rinfrescato, guardato allo specchio e mi sono spronato. Ho cercato di riassemblare le idee per offrire al mio avversario il meglio che avevo. L’esperienza mi ha aiutato a gestire la pressione". Così il serbo Novak Djokovic dopo aver sconfitto in rimonta al quinto l'azzurro Jannik Sinner nei quarti di finale di Wimbledon.

 

 

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