Inter-Monza 0-1
Marcatore: 33'st Caldirola.
INTER (3-5-2): Onana 6; Darmian 5.5 (35'st Dzeko sv), De Vrij 6 (5'st Acerbi 6), Bastoni 5.5; Dumfries 5.5, Barella 6, Asllani 6.5 (26'st Brozovic 6), Mkhitaryan 6 (26'st Calhanoglu 6), Gosens 5.5; Lukaku 6.5, Correa 6.5 (26'st Lautaro 6). In panchina: Handanovic, Cordaz, Gagliardini, Bellanova, Dimarco, D’Ambrosio, Carboni, Zanotti. Allenatore: Inzaghi 5.5.
MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio 7; Izzo 6 (40'st Marlon sv), Marì 5.5, Caldirola 7; Ciurria 6.5, Sensi 6 (29'pt Caprari 6), Rovella 5.5 (14'st Machin 6), Carlos Augusto 6; Pessina 6, Colpani 5.5 (14'st Birindelli 6); Mota 6.5 (40'st Valoti sv). In panchina: Cragno, Sorrentino, Donati, Barberis, Gytkjaer, Valoti, Carboni, Antov, Petagna, D’Alessandro, Vignato. Allenatore: Palladino 6.5. ARBITRO: Pairetto di Torino 6. NOTE: serata serena, terreno di gioco in ottima condizione. Ammoniti: Mkhitaryan, Brozovic, Izzo, Caprari. Angoli: 4-2 per l'Inter. Recupero: 1'; 5'.
Quarta sconfitta nelle ultime cinque gare di campionato per un’Inter sempre più inceppata in Serie A, costretta a cadere davanti ai propri tifosi per mano di un Monza gagliardo e cinico. A San Siro finisce 1-0 grazie al colpo di testa di Caldirola nelle battute finali di gara: dopo il colpaccio a Lisbona in Champions League contro il Benfica, la squadra di Inzaghi torna a masticare amarissimo perdendo la chance di scavalcare il Milan al quarto posto, restando a -2 dai cugini rossoneri.
Tornano invece a sorridere dopo quattro turni di astinenza gli uomini di Palladino, che compiono una bella impresa e salgono a quota 38 punti momentaneamente alla pari del Torino. L’avvio di gara è praticamente tutto di marca nerazzurra: dopo una manciata di minuti dal fischio d’inizio il primo squillo è targato Lukaku, che colpisce di testa su cross di Barella mancando però lo specchio della porta.
Al 24' i padroni di casa si fanno rivedere molto pericolosamente con Correa, il cui mancino in diagonale dopo uno scambio con Lukaku è respinto attentamente da Di Gregorio. A ridosso dell’intervallo l’Inter avrebbe una ghiotta chance con una punizione dal limite, ma Asllani sbaglia la mira e manda alto sopra la traversa. Nella ripresa il copione della gara non cambia molto, la squadra di Inzaghi continua a fare la partita e quasi allo scoccare dell’ora di gioco, nel giro di pochi istanti, sfiora per due volte il vantaggio con Lukaku: il belga prima colpisce di testa su cross di Acerbi trovando un’altra bella risposta di Di Gregorio, poi tenta il mancino dal limite mancando di centimetri l’incrocio dei pali.
Il Monza rischia ma non rinuncia a fare la propria gara, rispondendo al 64' con un tiro velenosissimo di Dani Mota che sorvola di un nulla la traversa, poi al 78' arriva il colpo di scena: da un calcio d’angolo battuto da Ciurria arriva il perentorio stacco di testa di Caldirola, che batte Onana e porta avanti a sorpresa gli ospiti. Nel finale l’Inter tenta il tutto per tutto per limitare i danni e cercare quantomeno il pareggio, ma neanche l’ultimo tentativo di Dzeko in collaborazione con Lautaro trova fortuna.
Napoli-Verona 0-0
NAPOLI (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 6, Kim 6, Jesus 6, Oliveira 6; Anguissa 6, Demme 6 (19' st Zielinski 6), Elmas 5.5 (28' st Lobotka 6.5); Politano 6.5 (39' st Zedadka sv), Raspadori 5.5 (28' st Osimhen 6.5), Lozano 5.5 (19' st Kvaratskhelia 6). In panchina: Marfella, Gollini, Mario Rui, Rrahmani, Bereszynski, Ostigard, Zerbin. Allenatore: Spalletti 6.
VERONA (3-4-1-2): Montipò 6: Dawidowicz 6.5, Hien 6.5, Ceccherini 6 (20' st Coppola 6); Faraoni 6.5 (25' st Terracciano 6), Tameze 6.5, Abildgaard 6, Depaoli 6; Duda 6.5 (25' st Verdi 6), Lasagna 6.5 (42' Ngonge 5), Gaich 5.5 (20' st Djuric 6). In panchina: Berardi, Perilli, Cabal, Sulemana, Braaf, Kallon. Allenatore: Zaffaroni 6.5.
ARBITRO: La Penna di Roma 6. NOTE: serata uggiosa, campo in discrete condizioni. Ammoniti: Ceccherini, Terracciano, Dawidowicz, Kvaratskhelia, Verdi. Angoli: 4-0. Recupero: 1', 4'.
Pareggio a reti bianche al Maradona tra Napoli e Verona: la capolista, anche complice l’ampio turnover, non riesce a scardinare la solida difesa del Verona. Rimpianto del Verona che con Ngonge nel recupero spreca addirittura la chance di vittoria. Turnover importante per il Napoli in vista della Champions, con Osimhen e Kvaratskhelia in panchina, e spazio ai giocatori meno impiegati, come Oliveira, Demme e Raspadori. Verona a caccia della prima vittoria in trasferta in questo campionato: Zaffaroni scommette sul giovane Abildgaard al debutto da titolare. Pace fatta tra gli ultras e De Laurentis (come testimoniato dal tweet del presidente poco prima del fischio d’inizio); al Maradona si rivede finalmente un ambiente disteso dopo la contestazione delle ultime settimane. Nel primo tempo il Napoli non riesce ad essere concreto in attacco, faticando nell’uno contro uno con i difensori del Verona. L’unica occasione degna di nota prodotta dai partenopei è l’autogol annullato al 20': Gaich devia in porta un tiro di Politano, ma la posizione di Oliveira in traiettoria è irregolare e viene valutata attiva.
Il Verona si dimostra solido e ben schierato in campo, alternando difesa a tre e a quattro in base alle fasi di gioco. Quando gli ospiti recuperano la palla, l’azione si sviluppa soprattutto sulla corsia di destra grazie alla tecnica di Faraoni e Lasagna: al 28' è proprio Lasagna ad impegnare Meret con una forte conclusione dai venti metri. Nella ripresa il Napoli alza i ritmi chiudendo il Verona nella propria metà campo, ma continua a faticare nel trovare l’ultimo passaggio vincente. Al 56' ci prova Di Lorenzo di testa su assist di Raspadori con la palla che termina di un metro a lato. Spalletti si gioca allora le carte Zielinski e Kvara per aggiungere più qualità negli ultimi trenta metri: pochi minuti dopo è il turno anche di Lobotka e Osimhen. Grande accoglienza per il ritorno in campo di Osimhen: proprio al 82' il nigeriano colpisce la traversa con un violento tiro al volo. Il Verona ottiene con le unghie e con i denti un punto prezioso in ottica salvezza: rimpianto nel finale per il contropiede non finalizzato da Ngonge, solo davanti a Meret.
Bologna-Milan 1-1
MARCATORI: 1' pt Sansone, 40' pt Pobega.
BOLOGNA (4-3-3): Skorupski 6.5; Posch 6.5, Soumaoro 6, Lucumì 6.5, Kyriakopoulos 6; Ferguson 6, Schouten 5.5 (40' st Medel sv), Dominguez 5.5; Aebischer 6 (28' st Moro 6), Sansone 7 (12' st Zirkzee), Barrow 6 (28' st Lykogiannis 6). In panchina: Bardi, Sosa, Bonifazi, Pyythia, De Silvestri, Ravaglia, Amey. Allenatore: Thiago Motta 6
MILAN (4-2-3-1): Maignan 6; Florenzi 6 (12' st Calabria 6), Kalulu 5, Thiaw 6 (36' st Gabbia sv), Ballo-Tourè 6; Vranckx 5, Pobega 7; Saelemaekers 6 (12' st Messias 6), De Ketelaere 6 (25' st Diaz 6), Rebic 6; Origi 5 (25' st Leao 6). In panchina: Tatarusanu, Mirante, Bennacer, Adli, Tonali, Giroud, Bakayoko, Hernandez, Tomori, Krunic. Allenatore: Pioli 6
ARBITRO: Massa di Imperia 5
NOTE: cielo sereno, campo in buone condizioni. Ammoniti: Florenzi, Posch, Dominguez, Calabria, Pobega, Kyriakopoulos. Angoli 2-6. Recupero 1', 3'.
Il mega turnover di Stefano Pioli non viene ripagato e il Milan frena anche in casa del Bologna. Al Dall’Ara finisce 1-1 la sfida valevole per la 30esima giornata, con la rete iniziale di Sansone pareggiata da Pobega. Neanche Leao e Brahim Diaz, entrati a 20' dalla fine, sono riusciti a cambiare le sorti dei rossoneri, che raggiungono la Roma a quota 53 punti perdendo la possibilità di riprendersi momentaneamente il terzo posto. Quinto risultato utile di fila invece per la squadra di Thiago Motta, che sale a 44 in classifica agganciando per ora la Juventus.
Passano appena 34 secondi dal fischio d’inizio e gli emiliani sbloccano subito le marcature grazie alla zampata di Sansone, che anticipa Kalulu sul cross basso di Posch e infila Maignan sotto la traversa per l’immediato 1-0. I rossoneri, colpiti a freddo e scesi in campo con una formazione totalmente rimaneggiata rispetto alla sfida di Champions contro il Napoli (solo Maignan confermato), provano ad uscire dal guscio con il passare dei minuti: in pochi istanti, a ridosso di metà frazione, ci prova Rebic di testa e poi Florenzi direttamente su punizione, ma in entrambi i casi Skorupski è bravo a dire di no. Al 40', invece, il portiere rossoblu non può nulla sulla conclusione di Pobega, bravo con il mancino a disegnare la traiettoria vincente per l’1-1. Nella ripresa il match resta molto equilibrato e combattuto, ma nella prima mezz'ora non succede praticamente nulla. Entrando nel quarto d’ora finale il Milan prova ad accelerare i ritmi, dopo diversi cambi operati da Pioli, e nel giro di pochi istanti costruisce due grandi opportunità: prima Rebic mette a lato di un soffio dopo un rimpallo sotto porta, neanche un minuto più tardi invece Pobega calcia di mancino a botta sicura venendo respinto da Lykogiannis. All’84' ci prova anche Brahim Diaz calciando alto da ottima posizione, mentre a tempo quasi scaduto i rossoneri protestano veementemente per un tocco di mano in area di Lucumì, non punito nè dall’arbitro nè dal Var.
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