Istantanee dell’Italia, fotografie di un paese in profonda trasformazione, raccontate in diretta dai protagonisti di una società in continuo cambiamento, politico, antropologico e culturale. Questo è stato il Maurizio Costanzo show, un faro acceso per quattro decadi sulla storia italiana, crocevia di incontri, spesso di scontri, tra protagonisti della vita pubblica del paese. Un vero e proprio «salotto», esclusivo ma aperto al grande pubblico. E che ha anche dato vita a sodalizi duraturi nel panorama del giornalismo italiano.
Era il 14 settembre del 1982, quando, prima su Rete 4 e poi sulla rete ammiraglia Mediaset, è andato in onda lo show più longevo del piccolo schermo, scrivendo pagine di storia della televisione. Da Giulio Andreotti a Francesco Cossiga, da Silvio Berlusconi a Massimo D’Alema, tutti i grandi politici sono saliti su quel palco. Star del cinema come Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Monica Vitti, Paolo Villaggio, Massimo Troisi, Sophia Loren, Alberto Sordi, ci sono passate. Così come artisti del calibro di Carmelo Bene, Andrea Camilleri, Alda Merini e Fernanda Pivano. Tanti personaggi sono figli di quello show, come Vittorio Sgarbi, Platinette, Giampiero Mughini, Valerio Mastrandrea che si fece conoscere lì a 19 anni, Enzo Jachetti, Afef Jnifen.
Il format inventato da Costanzo ha fatto storia proponendo anche un nuovo modo di fare giornalismo, restando un punto riferimento. Lo è stato per Michele Santoro, che nel 1991 diede vita con Costanzo alla maratona evento Mediaset-Rai con Costanzo dopo la morte di Libero Grassi. Santoro, come tutti gli italiani, era rimasto scioccato dall’attentato che subì Costanzo a Roma, a due passi dal teatro Parioli, nel 1993. La denuncia contro la mafia era stata un faro nelle trasmissioni di Costanzo che aveva chiamato nel suo salotto anche Falcone e Borsellino. E che anni dopo scoprì che platea ad ascoltarlo c'era stato anche Matteo Messina Denaro. «Quello era un avvertimento alla tv: state esagerando, tornate a fare la televisione» ha commentato Santoro che, in occasione dei quarant'anni del programma diceva di Costanzo: «Lui è la tv con la T maiuscola». Della puntata di esordio del Costanzo Show c'è pure un ricordo di Enrico Mentana: racconta della volta in cui Silvio Berlusconi convoco lui e Costanzo per annunciare loro la sua discesa in campo. «Ci sembrava una sgrammaticatura terribile che diventasse capo di una parte politica mentre noi ci affannavamo in tv. Non siamo però mai stati due orfanelli, abbiamo continuato a fare il nostro lavoro e non abbiamo avuto ritorsioni. Non lo abbiamo mai votato peraltro». «Mai votato" aveva confermato in quella occasione anche Costanzo. Il salotto di Costanzo ha ospitato tanto mondo dello spettacolo televisivo: prima tra tutti Mara Venier, con Carlo Conti, Enrico Papi, Drusilla Foer, Giuseppe Cruciani, Eva Robin's. C'erano poi quelli che sono stati i suoi infaticabili compagni di lavoro e che, anche loro, oggi non ci sono più: Alberto Silvestri, suo coautore, Paolo Pietrangeli, il regista e il maestro Franco Bracardi.
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