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Auto: a febbraio -0,9% per le vendite in Europa

A febbraio nell'Europa dei 28 più Paesi Efta (Svizzera, Islanda e Norvegia) sono state vendute - secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei - 1.148.775 auto, lo 0,9% in meno dello stesso mese del 2018.

Nei primi due mesi del 2019 le immatricolazioni complessive sono state 2.374.963, con una flessione del 2,9% sull'analogo periodo dell'anno scorso.

Crolla fatturato auto, record negativo dal 2009

Il gruppo Fca ha venduto a febbraio 80.213 auto nell'Europa dei 28 più le nazioni Efta (Svizzera, Islanda e Norvegia), il 5,2% in meno dello stesso mese del 2018. La quota scende dal 7,3 al 7%.
Nei primi due mesi del 2019 le immatricolazioni del gruppo sono 152.907, in calo del 10% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso, con la quota che passa dal 6,9 al 6,4%.

A livello di marchio, a febbraio Jeep ha immatricolato quasi 16.300 vetture, il 35,5% in più dello stesso mese dell'anno scorso. La quota è all'1,4%, in aumento di 0,4 punti percentuali. Lo mette in evidenza Fca. Nella nota il gruppo sottolinea anche che la quota nel mese è al 7%, in rialzo rispetto a quella di gennaio (5,9%). Sono state poco meno di 28.700 le registrazioni nei primi due mesi del 2019 di Jeep, il 16,5% di crescita con quota all'1,2%, (+0,2%).

Il brand ottiene risultati sensibilmente migliori alla media del mercato in quasi tutti i principali Paesi: +37,6% in Italia, +15% in Germania, +10,5% nel Regno Unito e addirittura +90% in Spagna. Forti aumenti per tutti i modelli: Wrangler +170,2%, Cherokee +121,8%, Compass +33,4%, Grand Cherokee +30,7%, Renegade +27,2%. Ancora una volta - aggiunge Fca - Fiat Panda domina il segmento A con il 17,1% di quota e aumenta le registrazioni del 21,2% rispetto a un anno fa. Altri due record per Lancia: anche in febbraio è il brand che in assoluto aumenta di più le vendite (+38,4%) mentre Ypsilon nei primi due mesi 2019 incrementa le registrazioni del 47,1%.  

Promotor, in stallo mercato europeo
Pesano rallentamento economico e demonizzazione del diesel 
"Il mercato europeo dell'auto appare oggi frenato sia da fattori di carattere generale sia da aspetti specifici relativi all'automobile. Da un lato la domanda comincia a risentire del rallentamento economico che sta interessando l'economia mondiale, dall'altro le decisioni di acquisto continuano a essere frenate dalla demonizzazione del diesel". Così Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, commenta l'andamento del mercato europeo dell'auto. "Dato il grande impegno di tutte le case per l'auto elettrica - osserva Quagliano - il mercato europeo pare sulla soglia di una transizione epocale dalle alimentazioni tradizionali a quelle verdi, ma sembra essere entrato in una situazione di stallo. Il calo delle immatricolazioni di febbraio non è grave perché è inferiore all'1%, ma desta comunque preoccupazione anche perché la frenata nelle vendite interessa più della metà dei 31 mercati nazionali dell'area Ue+Efta".

Auto: Anfia, mercato Ue in calo nonostante lieve recupero
Contrazione del 13% delle auto diesel nei 5 maggiori mercati
"A febbraio la domanda di auto nuove in Ue risulta ancora in ribasso rispetto a un anno fa, nonostante alcuni dei principali mercati mostrino una leggera ripresa". Lo sottolinea Paolo Scudieri,  Presidente dell'Anfia."Dopo cinque mesi consecutivi in flessione - spiega - le immatricolazioni crescono in Germania (+2,7%), Francia (+2,1%) e Regno Unito (+1,4%), mentre continuano a calare, per il sesto mese consecutivo, in Spagna (-8,8%) e Italia (-2,4%). La flessione complessiva dei cinque maggiori mercati, che pesano per il 69,8% del totale, è dello 0,3% nel mese, con una contrazione delle vendite di auto diesel del 13%".

Unrae, contromisure Italia inefficaci
"Le contromisure prese dall'Italia sono inefficaci perché, penalizzando vetture di nuova generazione, non agiscono sulla riduzione dell'inquinamento. Ciò su cui si deve lavorare è lo svecchiamento del parco circolante, che in Italia conta quasi 13 milioni di vetture ante Euro 4". Lo afferma Michele Crisci, presidente dell'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere. L'Unrae spiega che, dopo quattro anni di incrementi e la stabilità del 2018, secondo l'Acea, l'Europa nel 2019 dovrebbe mantenersi in linea con l'anno precedente, con un aumento non superiore all'1%. Non andranno, infatti, sottovalutate le sfide che il mondo dell'auto dovrà affrontare, come la Brexit, le tariffe statunitensi sulle importazioni di auto dall'Europa e le norme stringenti sulle emissioni. 

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