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Prezzi carburanti riprendono a salire, +2,7% a marzo

I prezzi dei carburanti a marzo segnano un aumento del 2,7% su base annua, tornando a salire dopo il calo di febbraio (-0,5%). Lo rileva l'Istat nelle stime provvisorie, spiegando che il dato tendenziale di questo mese è il più alto da novembre del 2018 (+8,4%). "Dopo aver registrato una flessione tendenziale di oltre quattro punti percentuali a dicembre 2018 ed essere tornati a crescere nel mese di febbraio, i prezzi dei beni energetici non regolamentati accelerano, compensando il rallentamento di quelli dei beni alimentari non lavorati e determinando la stabilità dell'inflazione a marzo", sottolinea l'Istat, dando conto della dinamica del mese. "Le componenti volatili continuano a essere all'origine delle oscillazioni dell'inflazione, che vede i prezzi dei prodotti di largo consumo registrare una crescita più sostenuta rispetto a quella del paniere nel suo complesso", scrive l'Istituto di statistica. Nel dettaglio, il diesel sale del 2,6% su febbraio e del 5,3% in termini tendenziali (da +1,7%), la benzina aumenta del 2,4% rispetto al mese precedente, con un'inversione di tendenza su base annua: a +0,3% da -3,0%. Rallenta invece la crescita dei prezzi della verdura, dopo la fiammata del mese scorso, anche se la dinamica, rimarca l'Istat, "rimane molto sostenuta". Il dato mensile segna un calo del 7,1% ma quello annuo resta ben sopra la 'soglia zero', a +9,4%, seppure lontano dall'impennata precedente (+18,4%). Le sigarette passano da +4,7% a +4,1% (+1,3% su base mensile). I biglietti aerei ampliano la flessione tendenziale (da -5,9% a -9,8%), ma con un aumento del 12,0% su base mensile, anche se lo scorso anno a marzo la variazione congiunturale era stata maggiore (+16,8%). Accelerano invece i prezzi per i treni (da +6,6% a +8,9%, su base mensile +1,5%). In diminuzione i prezzi del capitolo delle comunicazioni, a causa della voce 'connessione internet ed altri servizi', che registra un'ulteriore lieve riduzione (-0,4% rispetto a febbraio con una discesa tendenziale che si porta da -17,0% a -17,3%).

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