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Curare le gengive può ridurre rischio di parto prematuro

Curare la salute delle gengive durante la gravidanza può contribuire a ridurre il rischio di un parto prematuro, una delle principali cause di patologie neurologiche respiratorie e cardiache nei bimbi appena nati. A puntare l'attenzione sul tema sono le nuove raccomandazioni cliniche dall'American Academy of Periodontology (AAP) e dalla European Federation of Periodontology (EFP), che specificano come la terapia parodontale non chirurgica sia sicura e utile per le donne in dolce attesa.
    La nascita di bambini pretermine, cioè prima della 37/ma settimana di gestazione, può determinare, nel bambino, un peso alla nascita inferiore alla norma e molti problemi di salute.
    Diverse le cause, tra cui fattori genetici, ambientali e stili di vita come l'uso di alcool e di tabacco. Tuttavia è stata evidenziata anche una possibile correlazione tra la presenza di un'infiammazione presente nell'organismo della madre, come ad esempio nel cavo orale. "Un'infiammazione causata da un'infezione batterica, come avviene per la parodontite - spiega il vicepresidente della Società Italiana di Parodontologia (SidP), Nicola Marco Sforza - può determinare, attraverso il circolo del sangue, una disseminazione periferica di microbi, provocando il rilascio di globuli bianchi e di mediatori chimici dell'infiammazione deputati alla difesa dell'organismo dall'invasione batterica. Si ipotizza che tali fenomeni possano determinare contrazioni uterine precoci e quindi facilitare il parto pretermine". Per questo "bisognerebbe controllare con attenzione lo stato di salute delle donne in età fertile, per prevenire e trattare precocemente le malattie parodontali.
    Fortunatamente oggi riscontriamo una maggiore consapevolezza nelle pazienti".
    Pubblicate in concomitanza sul Journal of Periodontology e Journal of Clinical Periodontology, le nuove raccomandazioni cliniche forniscono indicazioni per i professionisti da utilizzare nella diagnosi e nel trattamento della malattia parodontale nelle donne in gravidanza. "Dopo i primi 3 mesi, periodo delicato per la salute del feto - spiega l'esperto SidP - la gestante può essere sottoposta alle medesime procedure non chirurgiche che riceve la maggior parte dei pazienti con problemi parodontali".(ANSA).
   

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