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Alto rischio di infezioni respiratorie negli anziani, i vaccini aiutano

Per gli anziani ridurre il rischio di incorrere in bronchiti e polmoniti, fra le principali cause di ricovero, è possibile grazie all'uso di due vaccini. Lo hanno ricordato gli esperti riuniti per il Congresso di Cardiogeriatria che si è aperto oggi a Roma organizzato daSIGOT, Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, e presieduto da Francesco Vetta e Lorenzo Palleschi.

Quelli consigliati, particolarmente indicati nei pazienti anziani che presentano altre patologie e quindi maggiormente esposti a queste infezioni polmonari, sono quello anti-influenzale, che agisce sul virus, e quello antipneumococcico, che combatte il batterio pneumococco, che induce spesso polmoniti contratte in comunità, quindi fuori dalle strutture ospedaliere.

"Seppur sembri meno importante, il vaccino influenzale non va assolutamente trascurato - dichiara Filippo Fimognari, Direttore della UOC di Geriatria, Azienda Ospedaliera di Cosenza, e Presidente SIGOT - perché l'influenza può innescare complicanze e debolezze che possono provocare conseguenze ben più gravi del semplice stato febbrile. Ovviamente tali vaccini non garantiscono una copertura totale, perché esistono tante altre possibilità di contrarre tali malattie. Soprattutto a causa dei germi multiresistenti, che determinano infezioni più o meno gravi che attaccano vari organi, e che resistono a molti degli antibiotici comunemente usati. Sono necessarie, in questi casi, politiche ad hoc per contrastare tale fenomeno, che diventa sempre più urgente. A condizionare la salute esterna, ovviamente, ci sono anche altri fattori, dal riscaldamento degli ambienti alla pulizia e salubrità degli stessi. Però a pesare maggiormente è il quadro clinico del paziente".

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