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Allarme malaria, la malattia alle porte dell’Europa: tutta colpa del cambiamento climatico

Il cambiamento climatico porta le malattie. Succede in Uganda (ma non solo), dove il ministero della Salute ha lanciato l’allarme: oltre un milione di persone hanno contratto la malaria negli ultimi due mesi, e le cause dell’epidemia sarebbero da individuare proprio nel cambiamento climatico.

Le autorità sanitarie, fa sapere la nota riportata dal sito di notizie «Pml Daily», hanno riscontrato un aumento del 40% dei casi di malaria nel giugno 2019, con 1,4 milioni di contagi rispetto al milione del giugno 2018. Secondo il ministero, è normale che il picco dell’epidemia si registri in estate, ma le piogge prolungate di giugno sembrano aver creato un ambiente più fertile per le zanzare che trasmettono la malaria. Tra Uganda e Burundi, stando ai dati delle Nazioni Unite, ci sono stati quasi sei milioni di casi di malaria da gennaio. In Burundi, dove nell’ultimo anno 1.885 persone sono state uccise dalla malattia infettiva, anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato di un legame tra l’epidemia e i cambiamenti climatici. Ma la malaria non si espande soltanto in Uganda.

L’epidemia si allarga in tutto il mondo, e anche in questo caso i cambiamenti climatici sono determinanti. I cambiamenti climatici, hanno spiegano gli esperti, stanno facendo aumentare le zone in cui la zanzara vettore della malattia può vivere e infettare l’uomo. Secondo le stime, più del 40% della popolazione mondiale rischia di essere contagiato e, anche se il 90% dei casi si registra in Africa, la nuova frontiera della patologia (seconda malattia infettiva al mondo per mortalità e numero di casi dopo la tubercolosi) è il sud-est asiatico, dove l’83% della popolazione, pari a un miliardo e 300 milioni di persone, è a rischio.

Sempre secondo gli esperti, i cambiamenti climatici stanno contribuendo ad uno spostamento delle zanzare-vettori anche in regioni più settentrionali del pianeta, tra queste la Turchia e l’Asia centrale. Insomma, la malaria praticamente alle porte dell’Europa (per colpa dei cambiamenti climatici). E non solo malaria. Malattie tropicali come febbre dengue, leishmaniosi, chikungunya, encefaliti da morso di zecca potrebbero riguardare sempre più da vicino le nazioni dell’Europa meridionale.

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