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Tumore polmone, farmaco contro le metastasi: cresce la sopravvivenza dei pazienti

Passi avanti per il trattamento del tumore al polmone con una particolare mutazione genica, che riguarda in Italia circa 2.200 pazienti l'anno. Lo studio di fase III FLAURA, presentato al Congresso europeo di oncologia Esmo, ha dimostrato che la molecola osimertinib ha portato ad una sopravvivenza superiore ai 3 anni, con il 28% dei pazienti ancora in trattamento dopo 3 anni rispetto al 9% dei pazienti trattati con terapie standard.​

Il farmaco è stato utilizzato come trattamento di prima linea nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico con mutazioni del recettore EGFR.

Lo studio FLAURA ha cioè valutato l'efficacia e la sicurezza del farmaco per via orale in pazienti precedentemente non trattati ed ha arruolato complessivamente 556 pazienti in 29 Paesi. "Per la prima volta una terapia dimostra un vantaggio così importante in termini di sopravvivenza globale per il trattamento di prima linea del tumore del polmone non a piccole cellule con mutazione di EGFR - afferma Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica all'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano - vantaggio che risulta essere consistente per tutti i sottogruppi di pazienti analizzati.

Il dato assume ancora maggiore importanza se consideriamo che ogni anno, in Italia, più di 2.150 pazienti vengono diagnosticati con una malattia in stadio avanzato avente una mutazione a carico del gene EGFR".

Nello studio FLAURA, Osimertinib ha dimostrato un buon profilo di tollerabilità, con eventi avversi che si sono manifestati in una percentuale di pazienti più bassa rispetto al campione di confronto (42% vs 47%), nonostante una durata di trattamento quasi doppia per i pazienti trattati con osimertinib. La molecola è attualmente approvata in 75 Paesi, inclusi gli Stati Uniti, il Giappone, la Cina e l'Unione Europea, per il trattamento in prima linea.

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