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Nel cervello le radici della bellezza - DIRETTA DALLE 11:10

La bellezza non è un concetto astratto, ma affonda le sue radici nel cervello, in particolare nell'area specializzata nell'elaborare le emozioni. E' questa la teoria di Semir Zeki, dell'University College London e padre della neuroestetica, la disciplina che unisce le neuroscienze cognitive all'estetica. Espone la sue tesi nella conferenza in programma oggi a Trieste, presso la Scuola Superiore di Studi Avanzati (Sissa), in occasione dell'apertura dell'anno accademico.

"La neurobiologia della bellezza" è il titolo della conferenza, nella quale Zeki spiega in che modo "la neurobiologia permette di indagare i meccanismi cerebrali responsabili di ciò che proviamo osservando uno splendido quadro, ascoltando una musica appassionante o anche in situazioni più raffinate, come succede ai matematici, davanti al piacere estetico di formule e teoremi".

Sono domande aperte da moltissimo tempo e "anche solo 10 anni fa si avanzavano le teorie più disparate. Alcune tra queste sostenevano un coinvolgimento dell'intero cervello, altre associavano all'emozione estetica aree diverse, altre ancora parlavano della bellezza come una questione scientificamente non affrontabile. Nessuna è risultata esatta".

Secondo Zeki "la bellezza si accompagna sempre all'attività neurale di una specifica parte del cervello deputata all'elaborazione delle emozioni che si chiama field A1 e si trova nella corteccia orbito frontale mediale (mOFC). Questa attività è anche quantificabile. Più intensa è l'esperienza del bello, più intensa sarà l'attività registrata nell'mOFC".
Obiettivo di queste ricerche non è, naturalmente, dare una definizione della bellezza, ma "capire qualcosa di più su come funziona il cervello".

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