Un centro di ricerca congiunto dedicato allo spazio, stabile e duraturo, e la creazione di quattro nuove posizioni accademiche: sono questi i pilastri dell'accordo siglato dall'Agenzia spaziale italiana (Asi) e il Politecnico di Milano, finanziato con 460.000 euro l'anno. il progetto scientifico, della durata di 15 anni, e' stato presentato oggi a Milano dal rettore del Politecnico, Ferruccio Resta, e dal presidente dell'Asi, Roberto Battiston. L'obiettivo e' mantenere competitiva la ricerca italiana nel settore spaziale.
"E' nostro dovere alimentare l'interesse dei giovani verso lo spazio ed e' importante disegnare progetti che rimangano nel futuro", ha detto Ferruccio Resta, rettore del Politecnico. L'investimento annuale di 360.000 euro previsto dall'accordo e' cofinanziato al 50% dai due enti per le nuove figure accademiche, piu' altri 100.000 euro dall'Asi per il coordinamento delle attivita'.
Quattro gli ambiti di collaborazione: lo sviluppo di componenti da portare a bordo dei satelliti per l'esplorazione interplanetaria, l'ideazione di materiali intelligenti capaci di adattarsi all'ambiente spaziale, tecniche di additive manifacturing per la realizzazione di componenti spaziali prive di difetti, e infine l'ideazione di modelli matematici per usare i dati inviati dai satelliti per monitorare il territorio e prevedere calamita' naturali.
"Si portano le tecnologie spaziali al centro dei nostri laboratori. E' un messaggio per tutti i giovani che vogliano fare ricerca spaziale con continuita' nel tempo", ha aggiunto Resta. Si recluteranno quattro nuove figure dedicate a lavorare sullo spazio, che saranno affiancate da uno staff di ricerca, per sviluppare tecnologie con applicazioni nell'agricoltura, la sanita', i trasporti e l'ambiente.
"Questo accordo e' il primo passo di un cammino che l'Asi vuole intraprendere a livello nazionale con le universita', che sono la sorgente dell'innovazione",ha rilevato Battiston. "Sono contento - ha aggiunto - di iniziare da Milano, luogo di eccellenza, e stiamo per concludere un accordo con un'altra universita' e visitando altri atenei".
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