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Rubato alle alghe il segreto per l'antiossidante 'bomba'

Rubato alle alghe il segreto per produrre la 'bomba' degli antiossidanti, la molecola astaxantina: diventa così possibile ottenere a basso costo questo pigmento naturale di grande interesse industriale, con applicazioni che vanno dalla cosmetica alla nutraceutica fino alla produzione di mangimi per ottenere la desiderata colorazione rossa di pesci e crostacei. Il risultato si deve ad uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports dall'Università di Verona insieme al Politecnico di Milano e all'Istituto italiano di tecnologia (Iit): in futuro potrà aprire nuovi scenari anche per la ricerca farmacologica, visto che sono già in via di studio applicazioni dell'astaxantina come anti-tumorale, antinfiammatorio e per la protezione della pelle dai raggi UV.

Ad oggi la produzione industriale di astaxantina si basa sulla coltivazione in fotobioreattori (contenitori chiusi esposti alla luce del sole) di Haematococcus pluvialis, una microalga di acqua dolce che accumula alti livelli della molecola in condizioni di stress, come alte temperature, carenze nutrizionali o alta salinità. La resa complessiva di astaxantina è tuttavia molto bassa: per questo motivo il suo prezzo sul mercato può raggiungere anche diverse migliaia di euro al chilogrammo. Il motivo di questa scarsa produttività è dovuta alla natura stessa dell'astaxantina.

"Questa molecola - spiega il coordinatore dello studio, Matteo Ballottari - ha una duplice funzione: da un lato protegge il Dna della cellula da possibili danneggiamenti, dall'altro si lega alle componenti cellulari responsabili della fotosintesi destabilizzandoli, abbassando così la capacità dell'alga di usare l'energia solare per la produzione di biomassa. I risultati che abbiamo ottenuto permettono ora di delineare innovative strategie biotecnologiche per aumentare la produzione in microalghe o ingegnerizzare piante superiori per produrre questo pigmento”.

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