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Impronte di dinosauri nel cortile della Nasa

Alla Nasa non si scoprono solo galassie e buchi neri: camminando per il cortile del Goddard Space Flight Center, nel Maryland, è possibile imbattersi anche nelle impronte lasciate da dinosauri e piccoli mammiferi vissuti oltre 100 milioni di anni fa. Sono almeno 70 quelle ritrovate impresse su un'enorme lastra di arenaria, lunga 2 metri e mezzo: descritta in uno studio sulla rivista Scientific Reports, potrebbe diventare la stele di Rosetta del Cretaceo.

Come una vera e propria macchina del tempo, la lastra restituisce infatti una vivida istantanea della vita che brulicava milioni di anni fa in quello che doveva essere il bordo di un acquitrino. Nel giro di pochi giorni, otto specie animali (inclusi dinosauri grandi come carri armati e mammiferi piccoli quanto scoiattoli) hanno lasciato traccia del loro passaggio: ci sono orme che mostrano esemplari adulti accompagnati dai cuccioli, e forse perfino le tracce di prede inseguite dai loro predatori.

La prima ad essere scoperta è stata l'orma di un dinosauro, riconosciuta per caso da un appassionato, il signor Ray Stanford, che stava accompagnando al lavoro la moglie, dipendente della Nasa.

Quello che però sorprende di più del reperto è "la concentrazione di impronte di mammiferi, che è di diversi ordini di grandezza superiore a ogni altro sito del mondo", come sottolinea il paleontologo Martin Lockley, dell'Università del Colorado a Denver.

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