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Nelle tartarughe è lenta anche l'evoluzione del cervello

Nelle tartarughe tutto è lento, perfino l'evoluzione del cervello: nel corso di 210 milioni di anni è cambiato in modo graduale ma costante, diventando più grande e complesso fino a produrre una varietà che, per forma e struttura, è paragonabile a quella di mammiferi e uccelli. Lo dimostra la simulazione al computer basata sullo studio delle più antiche tartarughe dotate di guscio, che molto probabilmente comparvero sulla terraferma e non in altri habitat, come indica uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Ecology and Evolution da un gruppo internazionale coordinato dall'università britannica di Birmingham.

Le tartarughe sono tra i vertebrati più antichi del pianeta: comparse circa 250 milioni di anni fa, hanno mantenuto inalterata gran parte della loro struttura anatomica, pur sviluppando adattamenti specifici alle diverse condizioni ambientali in cui vivono.

Per capire esattamente cosa è accaduto nella loro testa nel corso dell'evoluzione, i ricercatori hanno esaminato i più antichi fossili di tartarughe dotate di guscio, appartenute alla specie Proganochelys quenstedti e vissute circa 210 milioni di anni fa nella zona che oggi corrisponde alla Germania. Il loro cervello è stato riprodotto digitalmente al computer dopo aver esaminato due scatole craniche con l'aiuto della tomografia computerizzata: i dati così ottenuti sono stati poi confrontati con quelli relativi alle tartarughe moderne.

"I risultati dimostrano che le più antiche tartarughe dotate di guscio avevano una struttura cerebrale molto semplice", spiega il coordinatore dello studio, Stephan Lautenschlager. "La vista e l'udito probabilmente non erano molto buoni, mentre l'olfatto era moderatamente sviluppato". "Confrontando la ricostruzione digitale del loro cervello con quello delle tartarughe moderne - aggiunge Gabriel Ferreira, dell'Università brasiliana di San Paolo  - possiamo dimostrare che le prime tartarughe con un guscio completo vivevano molto probabilmente sulle terraferma e non in acqua o in rifugi sotterranei. Solo in seguito hanno esplorato questi diversi habitat".

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