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Dall'agricoltura alle auto, la sfida dei Big Data

Osservazioni da satellite per controllare i terreni agricoli, mappe del rischio cardiaco per dislocare i defibrillatori nei luoghi in cui servono di più, sensori collocati nelle gomme dei veicoli per migliorare la sicurezza stradale: sono alcuni esempi dell'impatto che nella vita quotidiana hanno i cosiddetti Big Data, ossia l'enorme massa di dati che la tecnologia permette di accumulare. Se ne discute a Roma, nella terza edizione del Data Driven Innovation organizzata dal Dipartimento di ingegneria dell'Università di Roma Tre in collaborazione con Maker Faire Rome - The European Edition e Camera di Commercio di Roma.

Un esempio di Big Data che rendono le città più intelligenti è il Canton Ticino, dove "da due anni è stato sviluppato un progetto per digitalizzare e integrare i dati sulla distribuzione dei casi di attacco cardiaco con quelli sulla localizzazione dei defibrillatori, per migliorare l'efficienza dei soccorsi", ha detto all'ANSA Antonietta Mira, dell'Università della Svizzera italiana e dell'Insubria di Como. La ricercatrice ha annunciato che il progetto "prevede anche un'app per localizzare in fretta il defibrillatore più vicino e che è già stato avviato anche in Lombardia", ha aggiunto.

Dall'industria all'agricoltura, dalla medicina alla mobilità, per Paolo Atzeni, tra gli organizzatori del convegno, "viviamo in una società sempre più digitale, in cui ognuno di noi è produttore e consumatore, spesso inconsapevole, di dati". Una delle sfide, secondo i promotori dell'incontro, è come governare l'utilizzo dei dati. Per Atzeni, "occorre conciliare i dati con le implicazioni etiche, giuridiche e sociali come la privacy. I dati - ha concluso - sono infatti uno stimolo a produttività e competitività, ma anche all'uguaglianza dei servizi".

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