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l più semplice acido organico visto in una culla di pianeti

La scoperta, pubblicata sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, si deve al gruppo internazionale guidato da Cécile Favre, dell'osservatorio di Arcetri (Firenze) dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Ha collaborato allo studio Claudio Codella, dello stesso osservatorio. La stella si chiama TW Hydrae e le molecole di acido formico che si trovano nel disco di gas e polveri che darà origine ai suoi pianeti sono state osservate grazie al radiotelescopio Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), che si trova sulle Ande Cilene ed è gestito dall'Osservatorio Europeo Australe (Eso).

L'acido formico, chiamato così perchè è particolarmente abbondante nelle formiche, è l'acido più semplice esistente: "contiene un gruppo carbossilico (-COOH), che costituisce la base per la sintesi di carbossilici più complessi e aminoacidi, che possono essere considerati i 'mattoni della la vita' sulla Terra", ha detto Favre. In particolare l'acido formico è coinvolto nel processo di formazione del più semplice aminoacido, la glicina, alla base di molte proteine.

Conoscere la composizione chimica dei dischi di gas e polveri da cui nascono i pianeti (dischi protoplanetari) è importante per l'influenza che ha sulle proprietà dei pianeti in formazione, sulle loro atmosfere primitive e sulla composizione di comete ed asteroidi. Proprio il bombardamento sulla Terra primitiva di comete e gli asteroidi, ad esempio, potrebbe aver reso possibile l'insorgere della vita sul nostro Pianeta, poiché questi corpi celesti erano ricchi di molecole precursori della vita, probabilmente già presenti nel disco protoplanetario del Sole. "Studiando oggetti simili al progenitore del Sistema Solare - ha osservato Codella - possiamo dedurre importanti informazioni su quando è avvenuto lo sbocciare delle specie prebiotiche".

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