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Condizionavano mercato ortofrutticolo di Siracusa,19 arresti

(ANSA) - ROMA, 25 LUG - La Polizia di Stato di Siracusa ha eseguito 19 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Catania, a carico di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti, furti in abitazioni ed aziende agricole. L'attività di indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Siracusa, con l'ausilio dei poliziotti di Catania, ha consentito di accertare l'operatività nei territori della zona sud della provincia aretusea, di un gruppo delinquenziale, che grazie alla forza di intimidazione esercitata dai suoi appartenenti, aveva monopolizzato e condizionato l'intero mercato ortofrutticolo della zona.

"L'ortofrutta - commenta la Coldiretti - è sottopagata agli agricoltori su valori che non coprono neanche i costi di produzione, ma i prezzi moltiplicano fino al 300% dal campo alla tavola anche per effetto del controllo monopolistico dei mercati operato dalla malavita in certe realtà territoriali. Il business delle agromafie nel 2017 vale 21,8 miliardi nel 2017 con un aumento del 30% secondo il rapporto Coldiretti/Eurispes e Osservatorio Agromafie". I punti più sensibili per le infiltrazioni malavitose sono i servizi di trasporto su gomma dell'ortofrutta da e per i mercati; le imprese dell'indotto con estorsioni indirette; la falsificazione delle tracce di provenienza dell'ortofrutta come la falsificazione di etichettature; le lievitazione dei prezzi per effetto di intermediazioni. Mettendo le mani sul comparto alimentare le mafie, sottolinea la Coldiretti, hanno la possibilità di affermare il proprio controllo sul territorio.

Per raggiungere l'obiettivo i clan ricorrono a usura, racket estorsivo e abusivismo edilizio, ma anche a furti di attrezzature e mezzi agricoli, abigeato, macellazioni clandestine o danneggiamento delle colture con il taglio di intere piantagioni. Con estorsioni e intimidazioni, poi, impongono la vendita di determinate marche e determinati prodotti agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente; tutto questo distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale, soffocando l'imprenditoria onesta e compromettono qualità e sicurezza dei prodotti. (ANSA).

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