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In Langa turisti da 40 Paesi attratti da Tuber Magnatum Pico

ALBA (CUNEO) - Uno sguardo al cielo con fiducia perché, come diceva Cesare Pavese, alla 'luna bisogna crederci per forza'. Quando si pensa al tartufo bianco d'Alba le fasi lunari sono fondamentali: scandiscono un tempo che i cercatori conoscono bene e rispettano. E' proprio dedicata a questo aspetto, immateriale ma essenziale, "estremamente affascinante", afferma Liliana Allena, presidente dell'Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba, l'88/esima edizione della Fiera internazionale del tartufo bianco d'Alba, intitolata quest'anno 'Tra terra e luna', in programma nella capitale della Langhe in provincia di Cuneo, dal 6 ottobre al 25 novembre. "Ringrazieremo proprio la luna se, come dicono i nostri esperti e i primi esiti della stagione appena avviata, questa sarà una buona annata" aggiunge. E le basi ci sono, confermano dal Centro nazionale studi tartufo. "La nostra Fiera è motivo di viaggio per un pubblico sempre più curioso, internazionale e consapevole: per questa ragione, negli ultimi anni, abbiamo posto una maggiore attenzione alla nostra proposta, intrecciando l'enogastronomia con l'arte, il design e la musica", spiega Allena. "Ogni anno da noi arrivano turisti da 40 Paesi del mondo" prosegue il sindaco di Alba, Maurizio Marello. Una "notorietà" che secondo il primo cittadino "ci rende fieri di tutto il lavoro fatto negli anni, da tantissime persone che hanno operato per il benessere del territorio, fin dal 1929".

Quest'anno la Fiera internazionale celebra l'assegnazione alla città del riconoscimento di Creative City of Gastronomy, "il secondo riconoscimento Unesco consegnato alla città a fine ottobre 2017 - ricorda Marello - e che ci ha inserito nel prestigioso network che racchiude solo 26 città mondiali legate dall'eccellenza gastronomica".

Il prezioso fungo ipogeo gioca un ruolo chiave, anche per il futuro di questo territorio. Per questo, da alcuni anni, la Fiera del Tartufo Bianco d'Alba si fa promotrice, con l'Associazione per il Centro Nazionale Studi Tartufo, di un'attività di ripristino di tartufaie naturali. Ogni servizio a pagamento della Fiera, dal biglietto d'ingresso all'analisi sensoriale del tartufo, comprenderà una quota destinata al recupero ambientale delle aree tartufigene. Al ristabilimento delle tartufaie sarà inoltre devoluto il ricavato delle esclusive 'Ultimate Truffle Dinner' (25 ottobre e 22 novembre) in cui vengono proposti inconsueti abbinamenti con la cucina internazionale, come le ostriche e il manzo di Kobe. Perché, secondo il primo cittadino, "il tartufo è sempre stato il brand di una terra generosa, ricca di tantissimi altri prodotti, che ci sta aprendo a nuove relazioni con altre realtà intercontinentali".

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