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Anicav, dare il giusto valore al pomodoro da industria

ROMA - Riconoscere il giusto valore alle produzioni del pomodoro da industria, dalla passata al pelato, assicurando l'etica delle relazioni commerciali. E' l'obiettivo dello studio presentato dall'Anicav, l'associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione del pomodoro, nella sua assemblea, svolta nella sesta edizione di 'Il Filo Rosso del Pomodoro', manifestazione dedicata alla filiera.

Sono argomenti di grande attualità, ha precisato il presidente Antonio Ferraioli, anche alla luce della discussione sulle pratiche commerciali sleali e sulla necessità di promuovere una maggiore collaborazione tra industria e Grande distribuzione.

I risultati dello studio, condotto dall'Università della Campania Luigi Vanvitelli, hanno mostrato che il costo medio di produzione industriale del pelato da 500 g. è di 0,228 euro e quello del cubettato da 500 g. è di 0,222 euro. Per quanto riguarda la bottiglia di passata da 700 grammi è pari a 0,384 euro, mentre quello del pelato da 3 kg è di 1,205 euro. Al costo industriale dovranno essere aggiunti i costi di etichettatura e imballaggio secondario per lo scatolame, oltre a quelli generali e di struttura, la cui incidenza sul valore della produzione è stata stimata tra il 6,2% e 6,5%.

Alla luce delle analisi condotte, secondo lo studio, la gestione dei prezzi di vendita è in una fase critica per assicurare adeguati standard di qualità ai prodotti finiti ma anche per garantire le necessarie condizioni di equilibrio economico-finanziario e di remunerazione del capitale investito. Si tratta di risultati che, secondo Ferraioli, potranno rappresentare la base da cui partire per avviare un'interlocuzione con il mondo della distribuzione finalizzata ad affermare la qualità e la tipicità del pomodoro da industria italiano e aprire un nuovo scenario per la filiera.

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