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Latte, tensione all'avvio del secondo confronto a Sassari

SASSARI - Momenti di tensione all'apertura del vertice sassarese sul prezzo del latte ovino con i pastori, gli industriali del settore caseario e i rappresentanti di governo, Regione e associazioni di categoria. All'ingresso del palazzo di piazza d'Italia alcuni pastori hanno protestato perché il presidente della cooperativa di Dorgali (Nuoro), Leonardo Salis, non era stato ammesso al tavolo sebbene fosse presente ai precedenti incontri.
Ne è scaturito un faccia a faccia fra il presidente della Coldiretti, Battista Cualbu e il presidente della Lega Cooperative, Claudio Atzori, col prefetto di Sassari, Giuseppe Marani a fare da paciere. Alla fine Salis è stato ammesso al vertice. Nel frattempo il confronto convocato dal prefetto Giuseppe Marani, è iniziato con oltre due ore di ritardo per consentire l'arrivo da Roma dei rappresentanti ministeriali che hanno portato al tavolo il decreto legge approvato dal Governo e che stanzia in totale 29 milioni di euro per il settore.

Al centro del confronto c'è "la definizione di una metodologia relativa ai prezzi finali dei prodotti, correlando il prezzo del latte alle dinamiche del mercato del formaggio e delle Dop sarde". Le parti, allevatori e trasformatori, partono da due proposte differenti: i primi chiedono che si parta da un prezzo medio di 80 centesimi al litro, mentre i secondi hanno proposto 72 centesimi. Intanto il presidente regionale di Confagricoltura, Luca Sanna, ha auspicato che "rispetto ai passi avanti già fatti, come l'indicizzazione del prezzo del latte legato a quello del pecorino, altri ne devono essere fatti, come l'allargamento del paniere dei prodotti caseari di riferimento o la griglia di pagamento". Temi su cui "è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità", ha detto Sanna confermando che "Confagricoltura continuerà a garantire il proprio contributo".

Coldiretti, niente soldi pubblici alle industrie senza un prezzo equo ai pastori
Niente soldi pubblici alle industrie senza la garanzia di un giusto prezzo per il latte consegnato dai pastori sardi. E' quanto afferma la Coldiretti in occasione del tavolo sul latte ovino in Sardegna, in riferimento ai contenuti del decreto legge sulle emergenze agricole approvato dal Consiglio dei Ministri su richiesta del Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio. "Come chiesto dai pastori con l'impegno formale del Governo è dunque necessario - sottolinea la Coldiretti - che gli stanziamenti previsti nel provvedimento siano vincolati al raggiungimento di un accordo che assicuri un anticipo sul prezzo superiore ai costi di produzione determinati dall'Istituto pubblico Ismea con una griglia di indicizzazione ed una clausola di salvaguardia che garantiscano nel tempo il raggiungimento del valore di un euro richiesto dagli allevatori". "I trasformatori - denuncia la Coldiretti - non possono essere beneficiari delle consistenti misure di sostegno pubblico messe in campo da Governo, con l'acquisto di pecorino romano invenduto giacente presso i loro magazzini, senza che sia stato contestualmente concluso un accordo equo con i pastori, ai quali continuano ad essere invece corrisposti compensi insostenibili. E questo nonostante il fatto che - aggiunge la Coldiretti - le vendite di pecorino romano siano aumentate di oltre il 30% nei primi dieci giorni dall'avvio della campagna di valorizzazione realizzata dalle aziende della Grande Distribuzione e da Campagna Amica".

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