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A Rimini sui luoghi di Fellini a 25 anni dalla morte

RIMINI - La rinascita del cinema Fulgor, le visite guidate ai luoghi cari al grande regista, gli spettacoli e le proiezioni dei film: quest’estate sono tanti gli appuntamenti che rendono omaggio a Federico Fellini, uno dei più grandi registi del cinema italiano, a 25 anni dalla sua scomparsa. Rimini era la sua città, dove nacque nel 1920 e che gli regalò le prime esperienze cinematografiche e quell’atmosfera unica e giocosa, riconoscibile in tutti i suoi film. Appena diciannovenne si recò a Roma, che divenne la sua seconda casa e dove negli studios di Cinecittà girò i suoi capolavori; eppure Fellini restò sempre molto legato alla città malatestiana, che non smise mai di amare, tornandoci spesso e immortalandola nei suoi film.

Un tour a Rimini sui luoghi cari a Fellini comincia da borgo san Giuliano, il quartiere dei pescatori dove i riminesi amano passeggiare, perdendosi tra le case color pastello sulle cui facciate dai toni accesi enormi murales di artisti locali ritraggono i personaggi e le scene di alcuni dei film più belli e acclamati del regista. Tra un’immagine di Marcello Mastroianni intento a baciare Anita Ekberg e un ritratto di Federico Fellini che dirige i suoi film, ci si perde nel labirinto di stradine, lasciandosi coinvolgere dall’atmosfera magica e irreale del borgo.
L’itinerario sulle orme del regista riminese prosegue verso il mare e verso le abitazioni in cui Fellini e la sua famiglia vissero, da palazzo Ripa a palazzina Dolci e a palazzo Ceschina, cineteca comunale; la casa natale, invece, è l’edificio rosa di via Dardanelli, in prossimità del civico 10, dove Fellini nacque il 20 gennaio 1920.
Proseguendo verso la spiaggia, che immortalò con le sue cabine nel film “La Citta? delle Donne”, si incontrano piazze, palazzi e parchi intitolati al regista. Innanzitutto il piazzale del parco Fellini dove si trova il leggendario Grand Hotel, più volte presente nei suoi film e dove il regista amava soggiornare. Sceglieva sempre la suite 316 e ancora oggi nel ristorante Liberty del prestigioso albergo, che si intitola come uno dei suoi film più celebri, “La dolce vita”, c’è un menu con i piatti che il maestro amava ordinare. Per Fellini il Grand Hotel, però, era molto più di un luogo dove alloggiare: era un mondo di feste e sogni, la cui atmosfera onirica stimolava la sua fantasia e creatività. “Delitti, rapimenti, notti di folle amore, ricatti, suicidi, il giardino dei supplizi, la dea Kalì: tutto avveniva al Grand Hotel. Nelle sere d’estate diventava Istanbul, Bagdad, Hollywood”- scrisse nel suo libro “La mia Rimini”, dove si coglie tutta la passione e l’amore per la città romagnola. Sempre nel piazzale del Gran Hotel si trova anche una enorme macchina fotografica, Fellinia, un tempo usata proprio come negozio di foto e oggi monumento al regista.

Camminando verso il centro storico, si passa per viale Principe Amedeo e si arriva alla stazione ferroviaria, che compare spesso nei suoi film, da “I Vitelloni” ad “Amarcord” e a “I Clowns”. Sempre in centro, a piazza Cavour c’è la fontana della Pigna, mentre a piazza Tre Martiri si trova la chiesa dei Paolotti, entrambe immortalate nel film “Amarcord”. Si passeggia accanto ai portici e alle panchine, riprese ne “I Vitelloni” mentre su corso Augusto è tornato a splendere il cinema Fulgor, probabilmente il luogo più amato da Fellini. Così lo descriveva il regista:"Sotto lo schermo c’erano le pancacce. Poi uno steccato come nelle stalle, divideva i “popolari” dai “distinti”. Noi pagavamo undici soldi; dietro si pagava una lira e dieci". E’ qui che da bambino vide il suo primo film, “Maciste all’inferno”, e che presto divenne un luogo dove rifugiarsi a fantasticare; fu soprattutto la sala dove imparò ad amare il cinema. Oggi, dopo 5 anni di lavori di ristrutturazione, il Fulgor ha riaperto al pubblico: ridisegnato in stile anni Trenta dall’architetto Annio Matteini con lo scenografo di Hollywood Dante Ferretti, il Fulgor è un vero monumento e un omaggio al suo più celebre spettatore dove, al piano terra, il foyer e le due sale cinematografiche “Giulietta” e “Federico” si ispirano allo stile hollywoodiano degli anni Trenta. Non è solo un cinema o un teatro ma è soprattutto un centro culturale, un luogo della memoria, che vuole celebrare il grande regista. Durante l’estate sono previsti in cartellone conferenze, concerti e proiezioni di film di Fellini e serate con aperitivi in stile felliniano. Info: www.cinemafulgorrimini.it
Infine c’è un luogo che merita una visita e termina il tour: è il cimitero di Rimini, dove proprio all’ingresso riposano Federico Fellini e l’amata moglie e attrice Giulietta Masina. La tomba della celebre coppia si trova sotto una grande opera in bronzo di Arnaldo Pomodoro, che raffigura la prua di una nave mentre punta al cielo e che ricorda il transatlantico Rex del film “Amarcord”.

In attesa della nascita del “museo internazionale Federico Fellini”, che dovrebbe aprire nel 2020 per il centenario della nascita del regista, non resta che girare per la città e lasciarsi coinvolgere e rivivere l’atmosfera immaginifica che contraddistinse sempre le opere del grande regista. La città di Rimini, infatti, ha ideato per tutta l’estate tour guidati e percorsi cittadini come, fino al 15 luglio, la visita alla terza Biennale del Disegno dal titolo “Visibile e Invisibile. Desiderio e passione”, in cui si ripercorrono le vicende biografiche di alcuni dei più noti artisti e cineasti, tra cui appunto Federico Fellini con mostre dislocate in luoghi della cultura, dal museo della città a Castel Sismondo e al Far di piazza Cavour, da palazzo Gambalunga a palazzo Podestà. Sono previste anche passeggiate nel centro storico fino al cinema-teatro Fulgor e al pittoresco borgo San Giuliano con i suoi murales. Oltre alle visite guidate durante la notte rosa del 6 luglio, sono previste passeggiate notturne ogni giovedì sera fino al 13 settembre tra i viali e le piazze del centro storico, in compagnia di guide esperte.
Infine c’è un appuntamento pensato proprio in stile felliniano: il visionario circo della carovana del Cirque Bidon, che con un carico di arte e poesia attraversa la Romagna fino al 5 settembre, passando anche per Rimini fino al primo luglio. Il fondatore François Rauline, detto Bidon, che viaggia con carrozze trainate da cavalli e numeri di giocoleria e musica, ebbe tra gli spettatori lo stesso Fellini, che riempì di sogni e di richiami circensi la sua cinematografia.
Per maggiori informazioni: www.riminiturismo.it

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