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Ski safari, l’ultima frontiera della neve

AOSTA - Dimenticatevi la tradizionale settimana bianca dove ogni giorno si scende per le stesse piste, si fanno le solite lunghe code agli skilift e si pranza sempre nello stesso rifugio. Ora tra gli sciatori è scoppiata la moda dello ski tour o, come preferiscono chiamarla gli sportivi della neve, dello ski safari. E’ la nuova tendenza che unisce sport, avventura, escursionismo e tanta adrenalina in più. La disciplina permette di sciare su più comprensori e, in un solo giorno, di scoprire più aree sciistiche, spesso di altre regioni e persino di nazioni diverse. Scuole di sci, agenzie specializzate e tour operator stanno incrementando le offerte di vacanze e i pacchetti personalizzati di settimane bianche all’insegna del safari sulla neve; se aumentano le richieste di sciate per chilometri e chilometri su piste e tracciati sempre diversi, le offerte diventano ancor più numerose, dettagliate e fatte su misura, in base alle diverse possibilità economiche e al livello di sciata. Generalmente i meno esperti preferiscono fare sciate giornaliere, come il giro del Latemar, alla scoperta di paesaggi da favola dal Trentino all’Alto Adige. Ma i puristi del safari, e gli sciatori più indomiti, preferiscono i tour di una settimana con discese adrenaliniche che durano dalle 3 alle 6 ore giornaliere per raggiungere le mete entro la chiusura degli impianti. Per venire incontro a questa tendenza, i comprensori hanno creati skipass particolari con un unico abbonamento che consente di sciare su più comprensori, come il Dolomiti Superski, valido per 12 aree sciistiche. 

Tendenzialmente si scia in gruppo, accompagnati da un maestro o da una guida alpina, ma i più bravi possono anche fare il safari in solitaria. Al termine della giornata di sci si pernotta in quota, nei rifugi o nelle baite di montagna, oppure in alternativa si rientra a valle e si dorme negli hotel. In quest’ultimo caso è preferibile scegliere le strutture con un centro benessere, per alleviare la stanchezza, o con una ski-room, dove ogni mattina si ritrovano gli sci puliti e gli scarponi riscaldati. Chi sceglie di dormire in albergo, inoltre, ha il vantaggio di uno skibus o shuttle che lo porta agli impianti mentre c’è chi si occupa di spostare il bagaglio da un albergo all’altro.

Ecco qualche itinerario e qualche idea per chi vuole cimentarsi nello ski safari alpino. In Val d’Aosta (www.lovevda.it) si organizzano safari di gruppo e individuali con pacchetti di 6 giorni tra Cervinia e il Monterosa, a partire da 550 euro a persona. Lo skipass regionale permette di sciare su tutti i comprensori, compreso quelli di Zermatt in Svizzera, La Rosière in Francia e Alagna Valsesia in Piemonte. Sempre in Val d’Aosta si organizzano ski safari di 3 giorni anche con le ciaspole e con pernottamento in rifugio: le escursioni si fanno nel Monte Bianco, nel Gran Paradiso e nel Monte Rosa e costano da 265 euro a persona.
Un altro ski safari mozzafiato, organizzato dal club Lungolivigno (http://lungolivigno.com/it), parte da Livigno e termina a Bormio passando per le piste di St.Moritz Corviglia e del Tirolo austriaco: in totale sono 600 chilometri, 4 comprensori e tre diversi Paesi. Il tour, lo skipass, un maestro come guida e uno shuttle in ogni destinazione costano da 470 euro, escluso il pernottamento.
Sul versante svizzero (www.corvatsch.ch/it o www.diavolezza.ch/it) è possibile partecipare a un ski safari partendo dalla stazione Sils Furtschellas del Corvatsch fino a 3.303 metri d’altezza e da qui sciare fino alla leggendaria pista dell’Hahnensee, che scende verso St. Moritz con vista sui laghi dell’Alta Engadina. Arrivati a St. Moritz Bad si prende la funivia Signal per risalire nel comprensorio del Corviglia e sciare fino a Piz Nair e Trais Fluors in direzione Marguns. Dopo numerose piste si scende fino a Celerina e da qui si prosegue l’avventura sulla pista del ghiacciaio della Diavolezza o, se si è troppo stanchi, si torna a Sils Maria. Un servizio gratuito assicura gli spostamenti agli sciatori.
Sulle Dolomiti il Sellaronda (www.sellaronda.info) è un affascinante tour di 40 chilometri che unisce 4 passi, dalla Val Gardena alla Val di Fassa, dall’Alta Badia ad Arabba e che generalmente si effettua in un’unica giornata con le guide alpine. Unico nel suo genere offre tanti impianti di risalita, collegati tra loro, in un panorama suggestivo di cime rocciose, fitti boschi e paesaggi innevati. Merita di essere provato anche il safari sugli sci tra il Catinaccio e il Latemar: tutti i giovedì da Obereggen o da Carezza si fa il giro del Latemar, con oltre 90 chilometri di piste; una guida esperta lungo la “Latemar Ronda” indica le migliori baite in cui mangiare, le piste più difficili e i panorami più suggestivi. Il costo del giro parte da 40 euro a persona, incluso il pranzo (www.valdega.com).

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