Un tavolo tematico permanente, presieduto dalla Camera di commercio. Che punti a disegnare - finalmente - una strategia unica, una visione comune di un'eccellenza che troppo raramente il territorio riesce a trasformare in una vera risorsa: l'enogastronomia.
Parte da questo primo passo il percorso avviato dalla convention sul turismo “esperenziale”, voluta fortemente dai tre Ambasciatori del gusto messinesi - lo chef Pasquale Caliri, lo chef pasticcere Lillo Freni e il bakery chef Francesco Arena - dopo l'input giunto dall'ultima assemblea nazionale degli Ambasciatori, e moderata dal giornalista Emilio Pintaldi.
Dal Marina del Nettuno, ieri mattina, giungono spunti concreti, un tentativo necessario di andare oltre le parole. «Belle parole - l'esordio di Caliri -, come Made in Italy o territorio, che però quasi mai riusciamo a tradurre in atti concreti. Il turismo esperenziale è un turismo qualificante, che regala un'esperienza sul territorio. E il luogo in cui l'esperienza coinvolge tutti e cinque i sensi è il ristorante. I dati dicono che il turismo enogastronomico generano un indotto superiore del 25% rispetto a quello balneare. Il nostro è un territorio che pullula o dovrebbe pullulare di fermenti, in questo senso».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia