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In esclusiva parla il postulatore della causa di beatificazione di Natuzza Evolo

Don Enzo Gabrieli: gli incontri con padre Pio, la visione dei defunti, l'amore per San Francesco di Paola.

Il postulatore. Don Enzo Gabrieli, docente nel Seminario di Rende, è il sacerdote cosentino che sta curando la causa di beatificazione di Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, amata da milioni di persone in tutto il mondo. “Mamma Natuzza” - così tutti l’hanno sempre chiamata - vedeva le anime dei defunti e aiutava con la preghiera e le parole di conforto tutti quelli che andavano a trovarla.

Il postulatore

«Abbiamo testimonianze enormi» dice don Enzo «delle sue virtù: centinaia e centinaia che ancora stiamo vagliando. Posso dire che ella è riuscita a convertire i cuori di uomini e donne che non avevano con la religione un rapporto intenso e significativo. Questa è la circostanza che più mi ha stupito: gente che ha davvero cambiato improvvisamente vita dopo aver ricevuto un suo “segnale”». Ma come va il processo di analisi in corso da parte della Chiesa? «È un processo lungo ma credo di poter dire che la luce della sua testimonianza della presenza di Dio rifulge nella sua vita e in tutte le testimonianze di chi l’ha conosciuta. Sono certo che la Chiesa al momento giusto e secondo i tempi di Dio suggellerà questo processo con il dono della beatificazione». C’era un rapporto intenso tra Natuzza e San Pio. E don Enzo sembra confermarlo: «abbiamo due testimonianze del loro incontro legate a fenomeni di presunta bilocazione. È certo il fatto che i due si sono incontrati e si conoscessero. Li univa, in ogni caso, il mistero della Passione e le stesse stigmate di Cristo che hanno portato nella loro carne». Ma la mistica pare fosse pure devotissima a San Francesco di Paola, il quale le apparve per primo quando era bambina. «Ogni calabrese è strettamente legato a questa sorgente della Santità che come un fiume carsico tocca ogni credente. Natuzza da San Francesco ha saputo cogliere e fare suo il carattere forte e di profezia per le coscienze che hanno bisogno di essere scosse, ma anche la bellezza dell’intimità con il Signore».

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