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Rinasce il ponte di Genova due anni dopo la tragedia: l'inaugurazione con Mattarella e Conte

Le note della celebre 'Creuza de ma' di Fabrizio De Andrè hanno risuonato in Valpolcevera, partite dalle casse installate sul nuovo ponte Genova San Giorgio, sotto una pioggia battente che sta battezzando l’inaugurazione dell’infrastruttura. Silenzio sul viadotto mentre il brano, reinterpretato da 18 grandi artisti della musica italiana, risuonava.

Nella sede della prefettura di Genova, l’incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alcuni familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi. Nei giorni scorsi il comitato aveva annunciato di non voler partecipare all’inaugurazione del nuovo ponte Genova San Giorgio.

«Ci tenevo a incontravi prima della cerimonia del Ponte per sottolineare pubblicamente e in maniera evidente che la ferita non si riemargina, che il dolore non si dimentica e che la solidarietà non viene meno in alcun modo. E condivido la vostra scelta di vederci in prefettura e non sul ponte non perché» l’inaugurazione «non sia importante. Lo è per la città naturalmente. Ma perché quest’incontro è un’occasione raccolta, non di frastuono». Lo ha detto il presidente Mattarella.

Con la lettura dei nomi delle 43 vittime del ponte Morandi è entrata nel vivo la cerimonia di inaugurazione del nuovo ponte sul Polcevera, il ponte 'Genova-San Giorgio'. Subito dopo sono state suonate le note 'silenzio'. Di ogni vittima è stato precisato anche il luogo di provenienza.

In prima fila alla cerimonia, in piedi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, il presidente della Camera, Roberto Fico, e il cardinale Angelo Bagnasco.

«Volevamo dire che per noi è importante che i cittadini non debbano andare a compensare anni di mancanze, perché non è giusto. E soprattutto chi ha causato» la tragedia «e si è arricchito in questi anni, a nostro modo di vedere ingiustamente, non può uscire da questa società in modo da arricchirsi» ulteriormente. Lo hanno detto i familiari delle vittime del Ponte Morandi incontrando il presidente Mattarella.

«La parte processuale è uno dei fini della nostra battaglia. Se riusciremo ad avere giustizia sarà fondamentale per la nostra nazione», hanno spiegato i familiari delle vittime «ringraziando» Mattarella. «La sua vicinanza è stata
essenziale», hanno sottolineato.

«È ancora troppo acuto, tangibile il dolore della tragedia che si è consumato in questo luogo». Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel suo intervento nel corso della cerimonia di inaugurazione del ponte San Giorgio. «Il nostro pensiero è rivolto innanzitutto alle 43 vittime e ai loro familiari che continuano con tenacia» a mantenere viva la memoria, ha continuato il premier.

«Non siamo qui per tagliare un nastro, e forse non è neanche facile abbandonarsi a intenti celebrativi. E’ ancora troppo acuto il dolore della tragedia - aggiunge Conte -. Questo Ponte ci restituisce un’immagine di forza e anche di
leggerezza».

Con l’inaugurazione di oggi, e il successivo transito dei primi veicoli il 5 agosto, si conclude, in meno di due anni, il complesso iter per il ripristino del viadotto autostradale di Genova. Il cantiere è stato ufficialmente aperto con la dichiarazione di agibilità e il via ai lavori il 22 marzo 2019. Il 15 aprile dello scorso anno è stato posto il primo palo di fondazione di una pila.

Il 25 giugno, alla presenza dell’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, venne effettuata la prima gettata di cemento per la fondazione della pila 9, la prima a vedere la luce. ll 1 ottobre venne segnata una nuova importante tappa nel cantiere più noto d’Italia: sale la prima campata d’acciaio tra le pile 5 e 6. Alla cerimonia presero parte Conte e la nuova ministra per le infrastrutture, Paola De Micheli.

Ad accompagnare i lavori, infatti, c'è stata anche una crisi politica che ha visto crollare il governo «gialloverde» formato da M5S e Lega, per veder poi nascere quello «giallorosso» tra pentastellati e Pd. Non solo: il cantiere ha resistito ad una delle più violente ondate di maltempo degli ultimi anni, lo scorso autunno. E non si è mai fermato, se non il giorno di Natale, nemmeno nel bel mezzo della pandemia da coronavirus che ha obbligato l’Italia al lockdown.

Il progetto del nuovo viadotto sul Polcevera, che l’architetto Renzo Piano ha donato alla città conta 19 campate: tre da 100 metri e le altre da 50. Alla fine, con i conci, il ponte misura 1067 metri. L’estensione è stata visibile dal 28 aprile grazie alla posa dell’ultimo impalcato, che ha consentito il collegamento dei due estremi della vallata, come non accadeva dal 14 agosto di due anni fa.

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