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I Flintstones compiono 60 anni: il cartone animato torna in tv, in cantiere un nuovo film

Famiglie felici, boom economico, casa e lavoro assicurati e tanto ottimismo.

Ingredienti del 'sogno americano' che i geni dell'animazione William Hanna e Joseph Barbera reinventano a colpi di humour, comicità slapstick, buoni sentimenti e un tocco di satira, per i cavernicoli de I Flintstones (noti in Italia anche come Gli antenati), che compiono quest'anno 60 anni.

Prima serie animata che ha conquistato in Usa la prima serata, dal debutto il 30 settembre 1960, è stato per decenni il cartoon più trasmesso in prime time (con oltre 160 puntate), prima che una famiglia molto meno politicamente corretta, I Simpson, gli togliesse il titolo. Ambientata in una società della pietra rivista e corretta, tra cinema, auto, case, bowling e drive-in ricostruiti in massi, tronchi, rami e sassi, con dinosauri come animali domestici e divi come Cary Granite e Stony Curtis, la serie è ambientata nel 10 mila A.C nella placida Bedrock.

Il mattatore è il goffo e entusiasta Fred Flintstone (il suo grido di battaglia è Yabba Dabba Doo!, inventato per caso, dal doppiatore originale del personaggio, Alan Reed) sposato alla pazientissima e brillante Wilma, con cui ha una figlia, la brillante Ciottolina.

Compagno d'avventure e disavventure è il migliore amico e collega di lavoro alla cava, Barney Rubble, sposato a Betty con cui ha un figlio adottivo, il pestifero Bam Bam.

Proprio i due 'rampolli', Ciottolina e Bam Bam, sono protagonisti della nuova serie spin-off del mondo degli Antenati, Yabba Dabba Dinosaurs, al debutto in esclusiva su Boomerang (canale 609 di Sky) oggi, e in onda dal lunedì al venerdì, alle 19.20.

Un primo ritorno, per gli Antenati, in vista anche del nuovo progetto di una nuova serie animata comedy da prime time sui Flintstones destinata a un pubblico 'di grandi', su cui sta lavorando la Brownstone, società di produzione che appartiene a Elizabeth Banks.

Inoltre gira da quasi dieci anni l'idea di un ritorno live action dei Flintstones sul grande schermo, dopo i film del 1994, con John Goodman nei panni di Fred, successo globale e il flop del 2000. Dopo un interessamento di Seth McFarlane, Will Ferrell e Adam McKay si sono avvicinati al progetto di un nuovo lungometraggio da produttori esecutivi.

A fine anni '50, quando ad Hanna e Barbera è venuta l'idea di creare una sitcom animata per la prima serata, avevano pensato "a vari tipi di famiglie, una di campagnoli - aveva raccontato Joseph Barbera a Emmy Tv Legends - una di indiani, una di antichi romani.... poi abbiamo deciso di trasportare il nostro mondo nella società della pietra". Nessuno all'inizio era interessato all'idea, abbiamo fatto decine di incontri, solo l'ultimo giorno sono arrivati i dirigenti della Abc e hanno comprato la serie in 15 minuti".

Il cartoon debuttò un venerdì in prima serata, "il giorno dopo Variety lo definì un 'disastro di penna e inchiostro'. Fortunatamente 6 anni dopo il 'disastro' ancora andava in onda".

Tra le carte vincenti della serie (che all'inizio era in bianco e nero, per diventare a colori dalla terza stagione) i continui legami con la reale America e l'empatia che creavano i personaggi:

"Avevamo tutti l'impressione di conoscere qualcuno come Fred - ha spiegato l'ex presidente di Hanna-Barbera, Fred Seibart -. Era nostro padre, nostro zio, il nostro vicino di casa".

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