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"Rinascerò, rinascerai", il canto d'amore di Roby Facchinetti a Bergamo

Da ieri è disponibile su tutte le piattaforme digitali “Rinascerò, rinascerai”, una canzone dedicata alla città di Bergamo, una fra le più colpite dal Covid 19. Il brano, che porta la firma di due dei componenti dei Pooh – Roby Facchinetti, bergamasco, per le musiche e Stefano D’Orazio per il testo – nasce per sostenere una raccolta fondi in favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per l’acquisto di attrezzature mediche. I proventi dei download, dei diritti d’autore ed editoriali (Facchinetti/D’Orazio) andranno totalmente in beneficenza. Inoltre sarà, possibile fare donazioni spontanee sul conto corrente dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo IBAN: IT75Z0569611100000008001X73 causale: Progetto Rinascerò, rinascerai seguito da nome, cognome e codice fiscale. Il brano è in radio ed in poche ore ha raggiunto il primo posto delle classifiche iTunes. Il video ufficiale è già sui social di Facchinetti dove ha raggiunto diverse migliaia di visualizzazioni. Nel filmato, semplice ma di grande effetto, si vedono fra gli altri il personale ospedaliero, medico, infermieristico di Bergamo, i giocatori dell’Atalanta, il loro tecnico Gianpiero Gasperini, l’attore Giorgio Pasotti, la campionessa di sci Sofia Goggia, ognuno di loro ha un cartello in mano con la frase «rinascerò, rinascerai». RTL 102.5, partner del progetto, ogni due ore fa ascoltare il brano.

«Dopo aver visto le immagini dei camion dell’esercito che trasportavano le salme dei miei concittadini – ci racconta Roby – sono stato travolto dall'emozione, il pianto e la rabbia mi hanno portato al pianoforte e in pochi minuti è nata la musica e il titolo di “Rinascerò, rinascerai”. Più che un’ispirazione è stato un bisogno, sentivo che dovevo fare qualcosa per Bergamo, ho chiamato Stefano, anche lui molto legato alla città, e gli ho chiesto di scrivere il testo, che esprime perfettamente quello che ho provato».

Cosa racconta “Rinascerò, rinascerai”?

«È un desiderio di rinascita e di speranza, una dedica a chi ci ha lasciato ed ai loro familiari, un ringraziamento per chi lavora per il bene degli altri: medici e infermieri sono gli eroi di questi giorni».

Come sei riuscito a realizzare tutto in così poco tempo?

«Mi ha guidato l’emozione, canzone e video sono nati in sei giorni. Stefano D’Orazio, sentendomi così colpito dalla tragedia in sole cinque ore ha scritto il testo, il pezzo è stato poi arrangiato da Danilo Ballo con il mixaggio di Marco Barusso, i cori sono stati cantati da un gruppo di voci bergamasche riunite grazie alla collaborazione di Daniele Vavassori e di Valeria Caponnetto Delleani, le chitarre del finale sono di Diego Arrigoni dei Modà. Ognuno ha lavorato da casa notte e giorno sfruttando la tecnologia, poi abbiamo messo tutto insieme. Ancora una volta la musica ha un ruolo importante nella nostra vita, la canzone la sentono anche nell’ospedale di Bergamo e mi dicono che gli dà forza. Ho fatto tante cose belle nella mia vita artistica ma questa resterà unica nella storia mia e di Stefano».

Come sarà la musica dopo il Covid 19?

«Non lo so, per ora siamo tutti terrorizzati, ma non possiamo mollare, questa tragedia prima o poi finirà e noi dobbiamo rialzarci, recuperare ciò che stiamo perdendo umanamente ed economicamente. Voglio sperare che tutto questo ci aiuti ad essere migliori, anche il mondo deve cambiare in meglio dobbiamo imparare qualcosa da tutto questo».

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