Reduce dal successo di share ottenuto da "Io, una giudice popolare al Maxiprocesso" che vinto la serata su Rai1 nel prime time con 3,4 milioni di spettatori e il 13,7% di share, Nino Frassica si prepara a festeggiare il suo 70° compleanno con l'ennesimo elogio da parte della critica per la partecipe intensità con cui ha interpretato il giudice Giordano. E con la sua spiazzante ironia Frassica rivela: "A casa ho una stanza che chiamo della sofferenza, dopo uno spettacolo a teatro mi ci rinchiudo dentro e piango. E poi esco per ritornare in teatro". Nino Frassica usa la sua principale arma, l’ironia, per smentire il più noto tra i luoghi comuni che sembrano condannare chi ha fatto dell’arte del ridere la propria: che i comici nel privato sono tristi. All’Italpress, in un'intervista che celebra i suoi 70 anni (è nato a Messina l’11 dicembre del 1950), si racconta, sfatando alcuni miti, come quello che vorrebbe certi artisti divertenti sotto i riflettori ma malinconici quando le luci si spengono. "E' una diceria, quando sei in scena ricopri un ruolo, nel privato ci sono momenti in cui devi essere serio, questo è normale, se fai la persona divertente sempre poi c'è il dubbio che sei un po' scemo. Quelli che vogliono fare gli spassosi 24 ore su 24 hanno qualcosa che non va".