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Privacy, monito dall'Authority: "Ciascuno custodisca i propri dati"

Il diritto di cronaca e i suoi limiti legati al rispetto della riservatezza delle persone coinvolte specie se minori, l'allarme scaturito dalla vicenda della bimba di Palermo morta dopo una tragica challenge social; il mass journalism, con i rischi legati alle nuove dinamiche della comunicazione che soprattutto sul web non sempre segue i canoni deontologici del giornalismo professionale; il ruolo di salvaguardia del Garante che, comunque, non deve ritenersi sostitutivo rispetto alle responsabilità del singolo: "Ciascuno di noi è il primo custode della propria privacy. Se non vogliamo che sia violata facciamo attenzione a ciò che condividiamo. E ricordiamo che il web è come un grande luna park, dove alcune attrazioni sono vietate a chi non ha l'età giusta".

L'avv. Guido Scorza, componente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, spazia a tutto campo sui profili di tutela della riservatezza anticipanto alcuni dei temi che approfondirà durante il webinar su "Libertà di Cronaca, Privacy e Tutela dei Minori", in programma giovedì 6 maggio alle 9,30, coorganizzato dalla Società Editrice Sud e dall’Università di Messina con l’associazione degli ex allievi Alumnime, e inserito nell’ambito del progetto “Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine”.

Nell'intervista web condotta dai giornalisti della Gazzetta del Sud Natalia La Rosa e Salvatore De Maria, Scorza, avvocato e giornalista pubblicista, ha sottolineato come i principi deontologici di rispetto della privacy legati alla professione giornalistica debbano valere per chiunque, specie sul web, dia informazioni che coinvolgono altre persone, ribadendo che il confine tra cronaca e privacy non è netto, ma certamente emerge nel momento in cui ci si trova di fronte a dati sensibili la cui divulgazione non è necessaria per la ricostruzione del fatto o, comunque, lederebbe la dignità dei soggetti coinvolti.
Il garante ha sottolineato la piena validità dei principi contenuti nella Carta di Treviso, approvata nel '90 e frutto di un accordo tra Ordine dei Giornalisti, Fnsi e Telefono Azzurro ,proprio per la maggiore tutela dei bambini e ragazzi, evidenziandone però frequenti situazioni di inosservanza specie in contesti informativi di insufficiente professionalizzazione.

Proprio la tutela della riservatezza dei più giovani sui canali tradizionali e soprattutto sui nuovi media sarà il tema dell'incontro web di domani, in diretta dalle 9,30 sul canale youtube di Gazzetta del Sud e sulla pagina facebook dell'Ateneo di Messina. In apertura, dopo i saluti del presidente della Società Editrice Sud Lino Morgante, del direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Francesco Astone, del direttore della Scuola di specializzazione delle Professioni legali dell'Ateneo Angelo Federico, della presidentessa di Alumnime Vittoria Calabrò, della componente del Consiglio di Disciplina dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Giovanna Beccalli e del presidente provinciale dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati di Messina Ernesto Marcianò,  il tema sarà introdotto da Francesco Rende, docente Unime e componente del direttivo di Alumnime. Concluderà i lavori il prof. Francesco Pira, associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e delegato del rettore alla Comunicazione per l'Università di Messina. L’evento, patrocinato da Aiga e moderato dalla giornalista della Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, responsabile dell'inserto Noi Magazine, prevede crediti formativi per avvocati e studenti universitari.

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